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Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2014 alle ore 22:05.

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FRANCOFORTE – La Germania non devia dalla propria linea di disciplina fiscale assoluta. Anzi, dal prossimo anno, il deficit pubblico verrà completamente azzerato, per la prima volta dal 1969 e il Governo prevede di mantenerlo a zero per tutta la durata del prossimo piano fiscale a medio termine, fino al 2018.

Già nel bilancio 2014, presentato oggi, il deficit verrà ridotto a 6,5 miliardi di euro, il livello più basso da quarant'anni a questa parte, il risultato, ha detto il ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, di un risanamento compiuto anno dopo anno a partire dal 2010. Il cancelliere Angela Merkel, che, dallo scoppio della crisi dell'eurozona, ha pungolato continuamente gli altri Paesi a mettere in ordine i conti, aveva promesso il pareggio di bilancio nella sua campagna elettorale per la riconferma, lo scorso anno. L'eliminazione del deficit porterà anche a un calo del debito pubblica che scenderà nel 2014 dal 78 al 75% e dovrebbe collocarsi sotto il 70% nel 2017.

A fronte di un aumento della spesa pubblica per soddisfare le promesse fatte in campagna elettorale soprattutto sulle pensioni, il ministero delle Finanze mette in conto un aumento delle entrate favorito dalla crescita economica. Il Governo prevede che l'economia cresca quest'anno dell'1,8% dopo lo 0,4% dello scorso anno. Schaeuble ha osservato che «nel medio termine» gli attuali bassi tassi d'interesse praticati dalla Banca centrale europea sono «troppo bassi per l'economia tedesca», ma ha ribadito che la Bce ha finora operato nell'ambito del suo mandato, un'asserzione contestata dalla Corte costituzionale e da molti economisti tedeschi. Per il ministro, inoltre, non ci sono pericoli di deflazione nell'eurozona.

Schaeuble ha minimizzato l'impatto della crisi in Ucraina sull'economia tedesca, definendolo «gestibile». Un'analisi tutto sommato condivisa dall'associazione delle imprese esportatrici, Bga, secondo cui le conseguenze sull'export tedesco, anche nel caso di sanzioni commerciali nei confronti della Russia, sarebbero «significative per la Germania, ma fatali per la Russia». La Bga ritiene che anche per quest'anno l'export tedesco dovrebbe crescere più dell'import.

Secondo gli ultimi sondaggi d'opinione, la posizione tenuta finora nella crisi ucraina dal cancelliere Merkel e dal Governo ne hanno migliorato il consenso. Il 42% degli interpellati (+2%) dichiara il proprio favore per la Cdu/Csu del capo del Governo e il 23% (+1%) per gli alleati della Spd. Il ministro degli Esteri socialdemocratico, Frank-Walter Steinmeier, ha avuto un ruolo di alto profilo nella diplomazia internazionale sul caso Ucraina.

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