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Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2014 alle ore 17:58.

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Trenitalia e Rete ferroviaria italiana nel mirino dell'Antitrust. L'autorità ha aperto due istruttorie per «verificare la presunta scorrettezza dei comportamenti assunti da parte delle società in ordine: alla gestione delle richieste di indennizzo per ritardo dei treni e al non corretto riconoscimento dei diritti spettanti per legge ai consumatori».
Al momento si tratta di accertamenti di natura amministrativa affidati al Nucleo speciale tutela mercati della Guardia di finanza di Roma, al comando del generale Gioachino Angelone. Ma non si esclude che dall'istruttoria possano nascere profili penalmente rilevanti, qualora fosse riscontrato un dolo specifico. Di fatto le Fiamme gialle sono al lavoro dal 7 marzo scorso, data di apertura della pratica, mentre da oggi stanno compiendo acquisizioni documentali nelle sedi Trenitalia e Rete ferroviaria italiana di Napoli, Bari, Bologna. «L'attività ispettiva – è annotato in atti – trae origine da informazioni acquisite d'ufficio dall'Autorità (Agcm, ndr) e da numerose segnalazioni pervenute allo stesso Garante, dalle quali sono emersi comportamenti di Trenitalia che potrebbero integrare delle pratiche commerciali scorrette».

L'obiettivo: «l'accertamento di eventuali violazioni del Codice del consumo». In particolare, la Gdf dovrà verificare che l'azienda non abbia attuato «pratiche commerciali scorrette» a danno dei fruitori. «In relazione alle due nuove procedure avviate dall'Antitrust – spiega con una nota Trenitalia - confidiamo che l'esito degli accertamenti, ancora una volta, attesti il buon operato delle società interessate».

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