Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2014 alle ore 09:34.
L'ultima modifica è del 12 marzo 2014 alle ore 14:10.

My24

I Paesi del G-7, il presidente del Consiglio Europeo e il presidente della Commissione europea esortano Mosca «a cessare ogni sforzo per cambiare lo status della Crimea» perché questo sarebbe in violazione delle leggi internazionali. È quanto si legge in un comunicato del G-7 diffuso dalla Casa Bianca. «Qualunque referendum in Crimea non avrebbe alcun effetto legale»prosegue il G7 che sottolinea «la mancanza di un'adeguata preparazione e l'intimidazione della presenza delle truppe della Russia». «Per questo non ne riconosceremo i risultati».

«L'annessione russa della Crimea sarebbe una chiara violazione della Carta dell'Onu» e di altri impegni assunti da Mosca, affermano i Paesi del G-7 in un comunicato diffuso dalla Casa Bianca in cui si afferma anche che se la Russia farà un passo del genere «noi intraprenderemo altri passi, individualmente e collettivamente».

Da parte sua, l'Ucraina non interverrà militarmente in Crimea per impedire l'annessione da parte della Russia perché ha scelto di proteggere i propri confini orientali. Lo ha detto all'Afp il presidente ad interim Aleksandr Turcinov: «Non possiamo impegnarci in un'operazione militare in Crimea, indeboliremmo i confini orientali, l'esercito russo conta su questo». Dall'altra parte, il primo ministro del governo secessionista della Crimea, Serghei Aksenov, annunciato via Twitter che domenica prossima, giorno del referendum sull'eventuale annessione alla Federazione Russa, lo spazio aereo sopra la penisola ribelle sarà completamente chiuso «per motivi di sicurezza».

La Crimea all'Ucraina è perduta, andrà alla Russia. Sembrano dunque ormai superate le proteste come quella del presidente dell'Osce Didier Burkhalter secondo cui il referendum indetto domenica dalla Crimea per aderire alla Russia «è illegale». Si tratta. dice Burkhalter, di una decisione «in contraddizione con la costituzione ucraina e quindi deve essere considerata illegale».

Sembra dunque solo pro forma la presa di posizione del Congresso americano, alla vigilia della visita alla Casa Bianca del premier ucraino Arseni Yatseniuk, che condanna con forza l'intervento russo in Ucraina. La Camera dei Rappresentanti ha adottato una risoluzione in cui si denuncia «la violazione della sovranità, dell'indipendenza e dell'integrità territoriale» del Paese da parte delle truppe di Mosca. I deputati di Capitol Hill chiedono dunque all'amministrazione Obama di varare delle sanzioni economiche e commerciali nei confronti degli alti responsabili della Federazione russa, ma anche contro le banche e le organizzazioni commerciali controllate dallo stato russo.

Anche il Senato ha votato un documento in cui si denuncia "l'aggressione illegale della Russia ai danni dell'Ucraina". Il Congresso dovrà ora approvare gli aiuti nei confronti del governo di Kiev impegnato ad affrontare una gravissima crisi finanziaria oltre che politica. Il voto finale è previsto nei prossimi giorni. Intanto lo speaker della Camera, il repubblicano John Boehner, attacca con parole dure il presidente russo, Vladimir Putin, definendolo una minaccia per la stabilità della regione dell'est europeo e chiedendo che sia ritenuto personalmente responsabile di ciò che sta accadendo in Ucraina.

Il tema Ucraina «si infila di prepotenza» nell'agenda del vertice dei leader europei della prossima settimana, dice il viceministro degli Esteri greco, Dimitri Kourkoulas, in rappresentanza della presidenza di turno del Consiglio nel dibattito davanti al Parlamento Ue. Dal canto suo, il presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso, afferma che il tema occuperà "gran parte" dell'ordine del giorno, ricordando che la crisi dimostra «quanto è pericoloso dipendere da terzi per l'approvvigionamento energetico».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi