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Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2014 alle ore 15:38.
L'ultima modifica è del 12 marzo 2014 alle ore 17:23.

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Un decreto legge con le misure urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese. Sul cuneo fiscale ci sarà una sola informativa. Mentre l'annunciata riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive viaggerà con un ddl delega. È questo il menù sul lavoro che sarà esaminato dal Consiglio dei ministri iniziato alle 16.30, con mezz'ora di ritardo rispetto al previsto.

Semplificazioni in vista per contratti a termine e apprendistato
Nel decreto legge, per entrare quindi subito in vigore, dovrebbe trovare spazio la semplificazione dell'apprendistato, soprattutto sulla disciplina degli adempimenti formativi, oggi non uniforme da regione a regione (e questo frena le aziende a utilizzare proficuamente questo contratto che riformato dal Testo unico Sacconi nel 2011 offre forti incentivi economici e contributivi). Si dovrebbe poi intervenire sui contratti a termine, con il probabile allungo dell'acausale (cioè il datore di lavoro è esentato dall'indicare le ragioni per apporre un termine al rapporto) dagli attuali 12 mesi a 36 mesi (era una richiesta espressa delle imprese).

In una delega la riforma degli ammortizzatori
Viaggerà invece con un ddl delega l'annunciata riforma degli ammortizzatori sociali, con l'ipotesi di unificare Aspi e mini-Aspi, per dar vita a un nuovo sussidio di disoccupazione, su base contributiva, della durata massima di due anni, esteso, sperimentalmente, ai collaboratori (sparirà l'attuale indennità una tantum). Il nuovo sussidio, in chiave universalistica, dovrebbe avere importi via via decrescenti e si obbligherebbe (rendendo quindi effettivamente operativo quanto previsto dall'articolo 4 della legge Fornero) il beneficiario a seguire specifiche politiche attive. Se non lo fa, perderebbe il sussidio. Sempre con il ddl delega si punterà a potenziare i servizi per il lavoro, oggi il vero anello debole del mercato. Dovrebbe nascere un'Agenzia nazionale, partecipata dalle regioni, per uniformare, e quindi migliorare, il coordinamento tra politiche attive e passive (in raccordo quindi con l'Inps). Trattandosi di ddl delega, una volta approvato dal consiglio dei ministri, il provvedimento dovrà poi passare all'esame delle Camere. (Cl.T.)

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