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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2014 alle ore 07:39.

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Sono stati oltre 22mila gli italiani che lo scorso anno sono andati in Australia con un visto temporaneo, vacanza-lavoro, studente o di lavoro temporaneo "457". Numero che ha superato il record stabilito nel 1950, quando molti italiani hanno lasciato il Belpaese in cerca di fortuna nella terra dei canguri.

Le presenze degli italiani sono state registrate dall'Australian Government Department of Immigration and Border Protection e sono state raccolte e analizzate dal team di Australia Solo Andata, un gruppo di studio dell'immigrazione giovanile che ha pubblicato i risultati nel Rapporto Italiani in Australia. Il rapporto vuole approfondire l'analisi delle principali categorie di visto temporaneo e fornire dati aggiornati sull'attuale presenza dei giovani italiani in Australia.

Soprattutto giovani
Sono soprattutto i giovani di età compresa fra i 18 e i 30 anni a partire, con l'ormai ben noto visto "vacanza-lavoro": con 15.973 presenze la richiesta di questo visto ha subito un aumento del 66%. Trend ancora in crescita, secondo i dati del primo trimestre del 2014. A livello europeo, l'Italia viene battuta solo da Cipro per il numero di richieste di questo tipo di visto. In aumento anche coloro che tentano di prolungare la loro presenza sul territorio australiano, cercando di richiedere un secondo visto vacanza lavoro. In questo caso l'Italia è prima in classifica, con un +88%.

Il rinnovo del visto
La crescita del fenomeno italiano viene confermata anche dalla proporzione di giovani che decidono di prolungare la permanenza in Australia usufruendo del secondo visto "vacanza-lavoro": sono più del 20% i giovani italiani che rinnovano il visto "vacanza-lavoro" per altri dodici mesi, nonostante le difficoltà sempre maggiori nel trovare un impiego ben retribuito nei sottori che permettono il rinnovo del visto stesso, quali aziende agricole in zone remote e lavoro nelle miniere australiane; rispetto al 12% dei coetanei francesi e al solo 7% dei giovani tedeschi.

Boom di studenti
In aumento anche il numero di studenti: nel 2012-2013, 3.302 cittadini italiani (+30% rispetto all'anno precedente) hanno richiesto un visto studente. Anche in questo caso l'Italia risulta essere la prima nazione europea che richiede questo tipo di visto in loco, precedendo Regno Unito, Francia e Spagna.

I "visti sponsor"
Per quanto riguarda i "visti 457", noti come visto sponsor, che offrono professionalità ad azende australiane, l'Italia è undicesima in classifica, con 1.100 visti rilasciati nel 2012-2013, registrando un aumento del 24%. La richiesta di questo tipo di visto, che apre le porte a una permanent residence, è aumentato negli ultimi quattro anni. Fra le professioni richieste, leggermente in calo l'IT (web developeer e simili) e in crescita quelle dell'hospitality.

Le esigenze dei nuovi immigrati
A lasciare l'Italia sono spesso laureati, ricercatori, tecnici, imprenditori, personale qualificato, studenti. I giovani che rappresentano questo nuovo fenomeno, definito per caratteristiche e professionalità "emigrazione del terzo millennio", sono una realtà complessa, fluida e numerosa, con bisogni diversi rispetto a quelli degli italiani emigrati negli anni Cinquanta.

Il ruolo del Consolato Italiano
Sergio Martes, Console Generale a Sydney dal 2011, ha iniziato il suo mandato proprio in concomitanza con l'aumento del fenomeno migratorio.«Siamo coscienti della portata crescente del fenomeno, in deciso incremento nel corso degli ultimi due anni di mia permanenza qui a Sidney» afferma Martes. L'aumento di richieste di informazioni da parte di cittadini italiani al Consolato sono tante ma, ricorda Martes «non è sempre automaticamente noto a tutti che i responsabili per ingresso e permanenza in questo Paese sono esclusivamente le Autorità australiane, mentre noi, viceversa, come parte del Sistema Italia qui presentiamo agli australiani ciò che offre il nostro Paese e rilasciamo i visti d'ingresso per l'Italia e l'area Schengen». Nonostante questo, Martes specifica che «come Ufficio consolare cerchiamo di fornire indicazioni via internet o e-mail a tutti gli interessati, fornendo una sintetica guida ai diversi punti di riferimento, sistema sanitario, ricerca lavoro, regolamenti».

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