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Questo articolo è stato pubblicato il 13 marzo 2014 alle ore 18:37.
L'ultima modifica è del 14 marzo 2014 alle ore 11:18.

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Nella foto il premier Matteo Renzi ospite della trasmissione di Rai 1 "Porta a Porta" condotta da Bruno Vespa (Ansa)Nella foto il premier Matteo Renzi ospite della trasmissione di Rai 1 "Porta a Porta" condotta da Bruno Vespa (Ansa)

Problemi di copertura per le misure già messe sul tavolo? «Certo che i soldi ci sono, il punto è dove si mettono», rassicura il premier Matteo Renzi, durante la registrazione della puntata di Porta a Porta. «Escludo la patrimoniale», chiarisce.Le pensioni non verranno toccate. E «la spending review sarà responsabilità di Palazzo Chigi, la colpa del fatto che si va a tagliare qualcosa se la prende il presidente del consiglio». Tre punti fermi. Il quarto? Il voto per le politiche si terrà «nel 2018».

Coperture da interessi spread, stipendi manager e Pa
«Ci sono sette miliardi di euro di Cottarelli, risparmi che vengono dalla fornitura di beni e servizi. Andiamo a modificare le modalità con cui la pubblica amministrazione acquista il materiale», spiega Renzi, illustrando le misure e le coperture necessarie. «Altri 500 milioni dagli stipendi dei manager pubblici: la media tra i dirigenti pubblici italiani e i colleghi tedeschi é sproporzionata, scrive Cottarelli. La terza voce di bilancio, che è anche il nostro incubo dai tempi di Monti, é lo spread. Se noi consideriamo il differenziale tra 250 e 200 abbiamo i risparmio netto di due miliardi e duecento milioni».

Renzi: alle imprese servirebbe choc ma non ce la facciamo
Il governo interverrà anche sull'Irap per le aziende. Ma «all'azienda non risolvi il problema solo con il carico fiscale, perché il carico è talmente alto» che servirebbe «uno choc», servirebbe «dimezzare» quel carico - osserva Renzi -. Ma a produrre uno choc del genere «non ce la facciamo. L'Irap - continua - è una tassa odiosa perchè più crei posti di lavoro più lo stato ti tassa. Io invece decido di far pagare 100 euro a chi ha una rendita finanziaria, portandola alla media europea dal 20 al 26% ma i soldi non li metto in tasca ma vanno a diminuire la tassazione per le imprese che pagano l'Irap».

Gli stipendi dei manager sono troppo alti: via 500 milioni
Per coprire le misure Renzi guarda anche ai dirigenti pubblici. «Prenderemo 500 milioni di euro dagli stipendi dei manager. Se sei un dirigente della pubblica amministrazione è giusto che guadagni più del presidente della Repubblica? No e ci sono molti dirigenti che guadagnano di più e la media tra dirigenti italiani e quelli inglesi e tedeschi è sproporzionata. I dirigenti pubblici per definizione non possono essere a tempo indeterminato».

Tagli alla Difesa: 3,7 miliardi in tre anni
Risorse anche dalla Difesa. «È chiaro che qualcosa tagliamo. L'ho detto anche a Pinotti (il ministro responsabile, ndr) che é d'accordo». La riduzione è di «100 milioni quest'anno, 1,5 miliardi nel 2015 e 2,2 miliardi nel 2016».

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