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Questo articolo è stato pubblicato il 13 marzo 2014 alle ore 18:37.
L'ultima modifica è del 14 marzo 2014 alle ore 11:18.

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No a contributi da pensionati. Non pagheranno la manovra
Renzi esclude un intervento sulle pensioni. «I pensionati non daranno alcun contributo», chiarisce, smentendo che ci sarà un prelievo sui trattamenti. I pensionati pagheranno di più? «No», risponde il premier. Avranno un beneficio? «Neanche». Il premier, insomma, smentisce (a proposito ha espresso contrarietà anche Susanna Camusso) l'ipotesi avanzata dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli e confermata nella giornata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio («Il tema di un contributo straordinario da parte di chi prende una pensione robusta esiste. È una delle ipotesi che sta per essere affinata»). Renzi sottolinea che «questa cosa non c'è, c'è per Cottarelli, forse, ma non c'è per il governo della Repubblica. L'idea che chi guadagna 2000-3000 euro di pensione sia chiamato a un contributo va escluso. Chi sostiene che i pensionati pagheranno la manovra sbaglia, per i pensionati non cambia niente».

Più soldi in busta paga operazione marketing? Sì, anche
Renzi illustra le misure a sostegno dei redditi, per il rilancio dei consumi. «Dieci miliardi di euro per dieci milioni di persone. Che si tratti di 75 euro o 85 poco importa. L'importante - confida - é che ci sia la percezione che il governo ha fatto questo. Un'operazione di marketing? Certo, anche questo».

Sono un buffone se a maggio non ci sarà taglio Irpef
Il premier torna in particolare sul taglio del cuneo fiscale annunciato a partire dal primo maggio e spiega: «A chi guadagna meno di 1500 euro al mese come lavoratore dipendente o assimilato, quindi anche i co.co.pro., diamo 10 miliardi l'anno. Sono dieci milioni di italiani a cui vanno mille euro netti l'anno». E aggiunge: «Se il 27 maggio i soldi non arrivano vuol dire che Matteo Renzi è un buffone».

Entro il 21 settembre sblocco dei debiti Pa
Renzi scommette sulla cancellazione dei debiti della Pa. «Il 21 settembre, a San Matteo, ultimo giorno d'estate, se abbiamo sbloccato tutti i debiti della Pa., lei va in pellegrinaggio a piedi da Firenze a Monte Senario», propone Renzi a Vespa. Il premier spiega di non poter fare prima perché c'è «un ddl non un decreto». Ma entro «il 21 settembre li paghiamo tutti».

Con eliminazione province stop a 108 sedi prefetturee di Bankitalia
Renzi parla anche della riduzione dei costi della politica e ricorda che «sono 108 sedi della banca di Italia e 108 sedi delle prefetture che piano piano vanno via» con l'eliminazione delle province.

Legge elettorale: chiudere entro 25 maggio
Il premier affronta anche il nodo riforme. Ricorda che l'obiettivo è «chiudere la partita della legge elettorale entro il 25 maggio».Prima delle Europee «è importante anche portare a casa la prima lettura della riforma del Senato». E scherza: «Non sono, come dice qualcuno, il figlio adottivo di Berlusconi. Ognuno ha il babbo che ha».

Vorrei sapere quanti lavoratori rappresentano Cgil Cisl Uil
Sul rapporto con le parti sociali: «Ascoltiamo tutti, ma decidiamo noi: se si sbaglia pago io.Che senso ha fare i tavoli nella Sala Verde? Noi non facciamo tavoli, noi risolviamo i problemi: mi mandassero un mail dettagliata». «Sarebbe bello sapere quanti lavoratori rappresentano i sindacati Cgil, Cisl e Uil», aggiunge. E sullo strappo con l'ex premier Enrico Letta: « «Le amarezze personali ognuno ha le sue».

L'Europa ha bisogno di noi più che Italia dell'Ue
Renzi interviene sul rapporto con l'Europa, in particolare sul piano dei vincoli comunitari sulla spesa pubblica. «Io credo - dice - che l'Europa abbia più bisogno dell'Italia di quanto l'Italia ha bisogno dell'Europa». Quanto poi ai rilievi della Bce, Renzi esclude che l'Italia sia stata bocciata. «Il comunicato della Bce é del 2 marzo - ricorda - . Lo statement di cui stiamo parlando é stato scritto diedi giorni fa. È comunque un'analisi condivisibile per tanti aspetti. Che deve fare la Bce? L'Italia deve fare di più, é normale che lo dica». Quella dell'Eurotower è una bocciatura nei confronti del governo? «No, bisognerebbe vedere la data...».

Il governo italiano rispetta tutti gli impegni con Bruxelles
Qualche minuto prima della registrazione della puntata della trasmissione televisiva, in un intervento al convegno su "Il valore dell'Europa. Crescita, occupazione e diritti" che si è tenuto nel pomeriggio alla Camera - il capo del governo ha mandato un messaggio a Bruxelles: «Il Governo italiano rispetta tutti gli impegni che ha con l'Europa», ha affermato. Anche se, ora, «il più grande impegno é cambiare per far tornare l'Europa vicina ai cittadini».

Serve un Europa dei cittadini, non solo dei vincoli
Come? Il capo del governo non ha dubbi: «dobbiamo fare in modo che l'Europa sia l'Europa dei popoli e dei cittadini e non solo dei vincoli. Bisogna uscire da un'idea bisestile della politica Ue, dove ogni 4-5 anni si affida il nostro voto e poi per il resto del tempo dell'Europa se ne occupano i tecnici». Insomma Renzi replica alle dichiarazioni del portavoce di Olli Rehn, che questa mattina ha sottolineato «l'importanza (per l'Italia ndr) di rispettare le regole del patto di stabilità, cioè il pareggio in termini strutturali ed essere in regola con la regola del debito». Sappiamo quello che dobbiamo fare, assicura il premier.

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