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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2014 alle ore 18:17.
L'ultima modifica è del 14 marzo 2014 alle ore 21:50.

Monta la tensione in Ucraina in vista del controverso referendum che presumibilmente porterà la Crimea ad aderire alla Federazione Russa. Una tensione caratterizzata da precisi segnali di escalation militare, per il momento controllata, della crisi. Quelli più importanti sul piano strategico concernono la conferma della presenza di truppe russe in Crimea (anche se in numero forse più ridotto rispetto ai 19 mila denunciati dall'Ucraina) e la richiesta di aiuti militari in armi, munizioni e sostegno d'intelligence formulata da Kiev agli Stati Uniti. Secondo quanto riferito dal Wall Street Journal, che cita alti funzionari dell'Amministrazione, la Casa Bianca avrebbe respinto "per ora" la richiesta consentendo solo l'invio di razioni alimentari militari.
La notizia desta comunque perplessità perché all'Ucraina non mancano certo le armi e le munizioni dal momento che vende una delle sue maggiori fonti di valuta pregiata è rappresenta dall'export verso Cina, Asia e Africa di surplus militare dell'epoca sovietica.
Probabile quindi che a Washington siano stati chiesti armamenti molto sofisticati dal momento che gli arsenali di Kiev sono in grado di equipaggiare, anche se con dotazioni non certo modernissime, non solo i 130 mila militari in servizio ma anche i riservisti (in teoria un milione di uomini ma fra questi vi sono anche molti russi o filo-russi) e la neo costituita Guardia Nazionale. Il nuovo organismo paramilitare è stato istituito giovedì dalla Verchovna Rada (Parlamento) di Kiev con compiti di "sicurezza, ordine pubblico controllo delle frontiere e antiterrorismo" come ha detto il presidente ad interim Oleksander Turchinov . La milizia dipenderà dal Ministero degli Interni e sarà costituita da volontari provenienti dai "gruppi di autodifesa" formatisi durante la protesta del Maidan. L'iniziativa è stata giustificata col timore di intrusioni dell'esercito russo nell'est del Paese ma potrebbe essere motivata anche da altre valutazioni. L'esercito ucraino non è molto affidabile poiché composto anche da russi (molti reparti hanno defezionato in Crimea) e lo stesso ministro della Difesa ucraino, Igor Tenyukh valuta che le unità pronte al combattimento non contino più di 6 mila soldati. Benché priva di capacità militari, la Guardia Nazionale potrebbe quindi essere destinata all'impiego in ambito urbano probabilmente per contrastare i movimenti di piazza filorussi organizzatisi nell'Est del Paese.
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