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Questo articolo è stato pubblicato il 16 marzo 2014 alle ore 13:40.
L'ultima modifica è del 17 marzo 2014 alle ore 08:08.

Matteo Renzi interviene in un'intervista al Tg5 sul tema caldo sollevato in giornata dal Ministro della Difesa Roberta Pinotti, la quale aveva definito "lecito" pesare a una riduzione dell'impegno economico del governo sugli F35. «Il ministro ha ragione - ha detto il Presidente del Consiglio - a dire che risparmieremo molti soldi dalla Difesa:3 miliardi di euro, non tutti dagli F35, ma dal recupero delle caserme e dalla riorganizzazione delle strutture militari. Sugli F35 continuiamo con i programmi internazionali e una forte aeronautica ma quel programma sarà rivisto".
Nel programma «L'intervista» di Maria Latella su SkyTg24, Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti aveva dichiarato che sulla questione degli F35 «è lecito immaginare una razionalizzazione, si può ridurre e rivedere», ma prima «bisogna chiedersi che difesa vogliano, quale tipo di protezione ci può servire. C'è un impegno assunto dal governo, aspettiamo la fine dell'indagine conoscitiva per prendere le decisione».
Sulla questione dei due marò detenuti in India, Pinotti ha dichiarato: «Di errori nella vicenda ne sono stati fatti tanti ma io penso non sia utile concentrarsi su questo aspetto. La situazione è molto complicata e sarebbe sbagliato buttare la croce addosso ai ministri che sono venuti prima di me ma, insisto, questo è il momento in cui bisogna avere una linea forte e determinata».
Ancora, sulla vicenda ucraina il ministro, in attesa del vertice dei ministri degli esteri europei in programma lunedì, ha detto che «è importante che la posizione dell'Europa sia unitaria. Oggi l'Europa dice alla Russia: violare l'integrità territoriale di un paese non è possibile e lunedì si discuterà di possibili sanzioni. Quello che però io auspico è che si tengano aperte le porte al dialogo, perché non è possibile non avere un gruppo di contatto».
«Auguro al ministro Pinotti di avere maggior fortuna di quanta ne ho avuta io che, per dismettere i beni della Difesa, avevo anche fatto approvare una legge che non so nemmeno se sia sta abrogata o se è ancora in vigore». Lo ha detto l'ex ministro della difesa Ignazio La Russa. Secondo il presidente di Fdi ed ex ministro della Difesa, l'attuale titolare del dicastero «non avra' vita facile. Credo che si trovera' di fronte alle stesse difficolta' che ho incontrato io: parlo di ogni genere di resistenza dalla burocrazia dei ministeri coinvolti, fino agli enti locali, dove i beni del demanio militare sono collocati»
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