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Questo articolo è stato pubblicato il 17 marzo 2014 alle ore 21:31.

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Francesco Messineo (LaPresse)Francesco Messineo (LaPresse)

Nel distretto di competenza della procura di Palermo «ogni comune ha il suo gruppo mafioso che determina l'elezione o la non elezione di soggetti. Lo scioglimento dei comuni con infiltrazioni mafiose certo non risolve il problema perché il gruppo mafioso spesso torna e dietro un nuovo soggetto incensurato riprende il controllo. Forse occorrerebbe anche che il codice antimafia estenda l'intervento anche ai semplici dipendenti dei comuni. Cosa peraltro già prevista ma che andrebbe rafforzata». Lo ha detto il procuratore di Palermo Francesco Messineo, nel corso dell'audizione di fronte alla Commissione Antimafia, parlando della presunta trattativa Stato-mafia.

Aggressione ai magistrati collegata alla trattativa dei politici con la mafia
«I dati potrebbero sostanziare l'ipotesi che l'aggressione ai magistrati fosse collegata alla trattativa che invece aveva messo in salvo i politici», ha sottolineato il procuratore capo di Palermo. «Sul fatto che vi fosse - ha detto Messineo - un'intenzione diretta a spostare l'attenzione dai politici ai giudici non ci sono elementi per dirlo. È probabile che non trovando la strada dei politici si aprì la fase della violenza contro i magistrati non coperti dall'attività della trattativa: Falcone prima e Borsellino poi».

Cosa Nostra mobilita centinaia di migliaia di voti
«La mafia ha avuto sempre un notevolissimo peso elettorale, sono centinaia di migliaia i voti che la mafia é in grado di mobilitare», ha detto il procuratore capo di Palermo. «Basti pensare - ha sottolineato il procuratore Messineo - che nella nostra banca dati abbiamo circa 5mila soggetti legati a Cosa Nostra, sono collusi, esterni o avvicinati molte delle quali vivono nella società civile intorno a noi».

Le mani dei clan sui distributori di benzina
Le mani dei clan sui distributori di benzina, ha detto il procuratore di Palermo, facendo notare come si tratti di un business redditizio: truccando «le colonnine in modo che segnano più di quanto effettivamente erogato» un solo distributore rende 15 mila euro l'anno.

Dopo l'omicidio Lima l'avvio della trattativa
«L'avvio della cosiddetta trattativa possiamo farlo risalire all'omicidio di Salvo Lima», ha detto il procuratore capo di Palermo. «L'omicidio Lima - ha spiegato Messineo - ha creato panico diffuso e ricerca di protezione tra diversi esponenti politici. Fu l'avvio di quella che abbiamo individuato come trattativa». Con l'omicidio Lima, ha aggiunto Messineo, «partì una campagna di intimidazione nei confronti di soggetti politici. Un primo movimento di un più vasto disegno che poi si concretizza nei contatti dei carabinieri con Ciancimino, nei contatti dei carabinieri con una sponda politica».

Cosa Nostra interferisce nelle attività economiche siciliane
«Cosa nostra ha interessi a interferire sulle attività economiche pubbliche in Sicilia», ha detto Messineo. E senza esprimere giudizi sulla giunta Crocetta ha detto: «il dato di fatto è che è diverso il rapporto instaurato con le istituzioni giudiziarie e di polizia. Il numero delle denunce è cresciuto in maniera esponenziale».

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