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Questo articolo è stato pubblicato il 19 marzo 2014 alle ore 09:59.
L'ultima modifica è del 19 marzo 2014 alle ore 10:17.

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Il Segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, con Marine Le Pen a Bruxelles il 15 gennaio 2014 (Ansa)Il Segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, con Marine Le Pen a Bruxelles il 15 gennaio 2014 (Ansa)

Formalizzazione dell'alleanza con la destra francese di Le Pen. E apertura di una sede a Roma. Sono le mosse che la Lega Nord di Matteo Salvini si prepara a compiere in vista delle europee del prossimo maggio. Con aprile come mese decisivo. Entro la metà del mese prossimo, infatti, il Carroccio formalizzerà infatti la propria alleanza anti-euro con il Front National di Marine Le Pen e, a sorpresa, aprirà una sede in quella "Roma ladrona" contro cui i leghisti tuonano da sempre.

Battaglia antieuro
È il no alla moneta unica il filo rosso di una battaglia che la Lega prepara dalle "Alpi a Lampedusa", intenzionata a proporre un messaggio anti-Ue in tutta la penisola.
E l'allargamento a Sud sarà anche fisico. Entro la metà di aprile sarà aperta una sede nella capitale, «città stupenda ma che è amministrata nella maniera peggiore. I romani non si meritano un "non sindaco" come Marino», sottolinea Salvini.

Il patto con Le Pen
Battaglia all'euro, difesa dell'identità e della sovranità monetaria sono poi la chiave del patto tra il Carroccio e il Fn di Le Pen, che sarà messo per iscritto, a Strasburgo, a metà aprile. «Sarà un'alleanza tra popoli liberi, con compagni di viaggio che ci dicono essere brutti e cattivi» ma che «preferisco ai fessi che si lasciano rubare il futuro», evidenzia il segretario del Carroccio preannunciando patti elettorali anche con austriaci, fiamminghi, svedesi. «Dal 26 maggio saremo l'incubo degli eurocrati», è la sfida lanciata da Salvini, che attacca frontalmente Matteo Renzi e Angela Merkel: «Sono due facce della stessa putrida medaglia».

Il rapporto controverso con Grillo
Due avversari anche di Beppe Grillo. Ma l'apertura della Lega verso il M5S resta timida: «Grillo dice una cosa e poi ne fa un'altra, se ci darà una mano faremo una pezzo di strada con lui, ma ho dei dubbi», frena Salvini. Qualche giorno fa il leader del Carroccio era stato più esplicito: «Incontrerei volentieri Grillo per parlare di euro e lanciare con lui una sfida sui progetti». Per Salvini il referendum ipotizzato da Grillo per uscire dall'euro però non è fattibile («la Costituzione lo impedisce»).

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