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Questo articolo è stato pubblicato il 19 marzo 2014 alle ore 06:41.

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Ci sono i trasporti nel mirino di Carlo Cottarelli quando il suo Rapporto parla di taglio dei trasferimenti alle imprese: su un totale di 3,7 miliardi di spesa considerata «aggredibile» nel capitolo «imprese», 2,11 (pari al 57%) riguardano il settore della mobilità e della logistica. Se la quota si proietta sui tagli previsti alle imprese (1 miliardo nel 2014, 1,6 nel 2015 e 2,2 nel 2016) a regime siamo oltre 1,2 miliardi di euro. A subire la fetta più consistente del taglio sarà l'autotrasporto, che in questi ultimi anni ha potuto contare su trasferimenti annuali dell'ordine di 1,3-1,4 miliardi.
Tagli agli aiuti ai Tir, almeno a parole. Perché a comprimere gli aiuti al comparto ci hanno provato tutti i governi della Repubblica negli ultimi 20 anni, con scarsi risultati. Negli ultimi tre anni scorsi, poi, il contributo è andato aumentando in maniera esponenziale: secondo dati elaborati da Confetra, nel 2011 il trasferimento era di 226 milioni per lo sconto sulle accise sul gasolio e 368 milioni sulle altre agevolazioni che comprendono riduzione premi Inail, sconti autostradali, formazione professionale, recupero su premi Rc auto, riduzione Irpef per le piccole imprese, ecobonus, misure per la ristrutturazione del settore, riduzione del bollo auto, acquisto di veicoli e attrezzatura intermodale. In tutto, nel 2011, 594 milioni. Nel 2012 lo sconto accisa era salito a 800 milioni e il resto delle agevolazioni a 373 per un totale di 1.173 milioni. Nel 2013 lo sconto fiscale è stato di 850 milioni e gli altri aiuti a 424 milioni: totale, 1.274 milioni. Lo sconto medio ponderato mensile sulle accise è salito da 19,8 euro su 1.000 litri di gasolio del 2010 a 57 euro nel 2011, 201,7 euro nel 2012 e 214,2 nel 2013. Il prezzo medio ponderato mensile del gasolio è salito da 1.215,86 euro ogni 1.000 litri a 1.658,10 euro nel 2013.
«Mi pare difficile – commenta il direttore generale di Confetra, Piero Luzzati – tagliare gli sconti sulle accise considerando che abbiamo le accise e il prezzo del gasolio più alti d'Europa. È più ragionevole incidere su altre spese, come gli sconti autostradali o la formazione professionale».
Non sarà l'autotrasporto l'unico comparto del settore trasporti a pagare dazio. Anche nel trasporto locale – ferroviario e su gomma – sono allo studio misure per ridurre i trasferimenti dello Stato che oggi (al netto di Fs) ammontano a oltre 5 miliardi. Tra le misure che potrebbero finire dentro un disegno di legge di riforma, l'adozione dei costi standard per la ripartiziopne degli aiuti, l'aumento delle tariffe per aumentare la copertura dei ricavi sui costi, oggi ferma sotto il 30%, la previsione dell'obbligo di gare per l'affidamento del servizio per evitare che il fenomeno dell'in house si traduca in inefficienza e alti costi di gestione.
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REALIZZABILITÀ
MEDIA
EFFICACIA
ALTA

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