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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2014 alle ore 20:08.
L'ultima modifica è del 20 marzo 2014 alle ore 20:18.

Accordo raggiunto al vertice Ue per la revisione della direttiva risparmi, che consente lo scambio automatico di informazioni fiscali in chiave anti-evasione. Un dossier bloccato dal 2008 per le resistenze di Austria e Lussemburgo.
L'intesa potenzia la trasparenza delle operazioni bancarie nell'Unione prevedendo lo scambio automatico di informazioni tra le autorità di vigilanza nazionali sui movimenti di denaro effettuati da trust e fondazioni.
L'accordo, ha commentato il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, «è indispensabile per permettere agli Stati membri di combattere l'evasione fiscale». Ad annunciare la «luce verde» del Lussemburgo è stato il premier del Granducato, Xavier Bettel, in una conferenza stampa a margine del vertice di Bruxelles. «Da molto tempo - ha rivendicato - il Lussemburgo procede verso in direzione di una piazza finanziaria trasparente. Oggi abbiamo confermato che vogliamo andare in questa direzione».
Per anni, il Granducato e l'Austria hanno bloccato la direttiva sullo scambio automatico di informazioni che dovrebbe rafforzare la lotta all'evasione fiscale, che costa all'Ue mille miliardi di euro ogni anno.
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