Dopo la polemica sull'attico di Renzi, tour a Roma tra le case dei politici finite sotto i riflettori
La vicenda della casa data in prestito al premier dall'amico Marco Carrai si aggiunge al lungo elenco di casi simili: da Montecarlo (Gianfranco Fini) a Santerno (la casa-palestra di Josefa Idem) , passando per Roma, ecco 10 immobili nella Capitale diventati famosi per i loro inquilini
di Riccardo Ferrazza
9. Le case dei politici / Vittorio Grilli
Via di San Valentino 21 (Parioli)
Caratteristiche: piano terra, 310 mq
"Un'abitazione con… una superficie commerciale di 310 mq, cantina di pertinenza, due posti auto… cinque bagni nuovi con sauna e vasca idromassaggio, una cucina gourmet super dotata, una piscina con fontane, getti, nuoto contro corrente e docce esterne, attacchi in giardino per una cucina esterna, sistema di irrigazione automatica per le piante, allarme, porte su misura, pavimento di lusso in rovere annerito con ogni lastra coppato a mano". La descrizione (contenuta nella carte del divorzio da Lisa Caryl Lowenstein), corrisponde alla lussuosa abitazione di 14 stanze ai Parioli di Vittorio Grilli, milanese, classe '57, ex direttore generale del Tesoro e ministro dell'Economia nel Governo di Mario Monti. L'agenzia Bloomberg svelò che Grilli nel 2004 comprò l'appartamento nella prestigiosa "palazzina Colombo" (anno 1936, architetti Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl) a 1.065.000 euro, prezzo che secondo l'agenzia era inferiore al suo valore di mercato. Ma veniva rivelata un'altra anomalia: il ministro ottenne dal Monte dei Paschi di Siena un mutuo di 1,5 milioni di euro, il 41 per cento in più del prezzo d'acquisto registrato. Nell'aprile del 2013 Claudio Gatti sul Sole 24 Ore scoprì che Grilli era titolare di cinque conti (in sterline, dollari ed euro) nelle isole del Canale di Jersey, classificate come paradisi fiscali dall'Italia. Da uno di questi conti proveniva una parte del denaro pagato per l'acquisto dell'appartamento. Dall'inchiesta emersero pagamenti in nero di parte della ristrutturazione dell'immobile: ufficialmente i lavori sono costati 374mila euro, il reale costo sarebbe stato di 642.281mila. «Erano tutti conti in chiaro. Dichiarati. Su cui ho pagato tutte le tasse», spiegò l'allora ministro.
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