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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2014 alle ore 10:43.
L'ultima modifica è del 22 marzo 2014 alle ore 10:44.

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Scegliere un nuovo telefono non è facile e se si è il presidente degli Stati Uniti la cosa si complica ulteriormente. Barack Obama si è lamentato più volte del fatto che la sua carica non gli permettesse «il lusso di avere un iPhone», costringendolo ad usare un BlackBerry modificato a puntino che però «non è divertente». Adesso potrebbe arrivare la svolta visto che sta testando degli Android (Samsung e LG, si dice). Ma se noi fossimo il Presidente, cosa sceglieremmo?

Partiamo dal fatto che per lui ciò che conta è la sicurezza e che questa sta tutta nel sistema operativo (e come lo si usa). Il robottino verde non se la cava bene visto che è l'acchiappa malware per eccellenza. Esattamente come Windows per i Pc, la sua vasta diffusione - 80% a livello globale - attira i malintenzionati. Il piatto è ricco e non a caso il 99% delle minacce per smartphone è tutto per lui.

Il fatto poi di doversi adattare a più telefoni, assemblati in modo diverso, da numerosi produttori e con sensibili differenze tra loro, lo rende un capolavoro di ingegneria ma produce falle non indifferenti. A seconda del marchio che lo propone abbiamo personalizzazioni più o meno intelligenti (e pericolose) e gli aggiornamenti languono. Per capirci, gli Apple continuano ad essere aggiornati anche dopo quattro anni, un Android (almeno prima della release più recente, KitKat, e per i device di fascia medio-bassa) è fortunato se arriva due. E senza aggiornamenti aumenta l'esposizione agli attacchi. Da ultimo c'è una relativa apertura: Android permette di installare quasi tutto. Anche i virus.

In alternativa Obama potrebbe scegliere il suo amato iPhone ma c'è un problema. Il telefono della Mela è performante perché è come una Ferrari: hardware e software sono progettati parallelamente, uno in funzione dell'altro. È un sistema chiuso, quindi non permette di installare nulla che non provenga dallo store però, e questo è il problema, è allergico ad ogni modifica. Perfino il Presidente della nazione che lo progetta non ha privilegi di sorta e deve accontentarsi: o lo prende così com'è o non c'è nulla da fare.

La famosa terza via non manca ed è Windows Phone. Con la sua quota di mercato del 3,6%, non è appetibile per i creatori di virus ma ha due problemi: prima di tutto è basato su Windows, noto parco giochi per hacker, e poi ha a bordo Internet Explorer, un colabrodo sempre pronto ad accettare nuove minacce.

Visto che del BlackBerry non ne può più, il presidente potrebbe però sperimentare due outsider freschi di lancio. Dalla loro hanno hardware e software ad hoc, sviluppati parallelamente e solo per un dispositivo. Ancora meglio dell'iPhone, quindi visto che esistono in una sola versione. Il primo è alquanto misterioso. Si chiama Black, è prodotto dalla Boeing, quella degli aeroplani, e ha la particolarità di autodistruggersi cancellando tutta la memoria in caso di manomissione. Sembra un dispositivo interessante ma le poche informazioni trapelate non ci dicono molto di più.

Il secondo è BlackPhone. Lo realizzano un gruppo di paladini dell'anonimato in Rete tra cui Phil Zimmermann, il creatore di PGP, il programma per criptare dati più usato del mondo. A bordo ha il sistema operativo PrivatOS, un Android senza le falle di Android. È chiuso, controlla perfino le applicazioni provenienti dallo store di Google, cripta i file e monitora le Reti a cui ci si connette. Esiste in una sola versione ed è questa la sua forza: una camicia su misura sarà tagliata sempre meglio. L'arrivo sul mercato è previsto in giugno, quando finalmente potremo testarne la tanto sbandierata sicurezza. E per ora, Mister Obama, questa sembra proprio la scelta migliore per lei.

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