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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2014 alle ore 18:49.
L'ultima modifica è del 21 marzo 2014 alle ore 19:15.

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Sul dibattito in merito all'allentamento dei vincoli europei, per Confindustria non ci sono margini per un allentamento del limite del 3% del rapporto tra deficit e pil stabilito dall'Europa: «Il vincolo c'é e rimarrà» ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. «Non credo - ha aggiunto - che possiamo ragionevolmente pensare che ci saranno alleggerimenti. Dobbiamo trovare noi, al nostro interno, le risorse per gli investimenti e in questa direzione é fondamentale la spending review». Nel corso dell'incontro a Milano con le parti sociali, organizzato dalla Giunta di Roberto Maroni, a una domanda ironica del presidente della Regione Lombardia che gli chiedeva dei retroscena sul vertice italo-tedesco di lunedì scorso e in particolare sul rapporto tra Renzi e Angela Merkel, Squinzi ha risposto: «Ero seduto alla cena a sinistra della Merkel e Renzi era alla sua destra, non é vero che ci ha accolti a baci e abbracci. La signora Merkel é molto austera nei nostri confronti e ci ha detto che non possiamo derogare dalle regole».

Prematuro un giudizio su Matteo Renzi «Non si possono dare voti, credo che sia ancora a casa che si sta preparando per rispondere alle interrogazioni. Quando comincerà a rispondere formeremo i nostri giudizi» ha risposto così il presidente di Confindustria, scherzando ai cronisti che gli chiedevano di dare un voto al presidente del Consiglio. Nel corso dell'incontro con Roberto Maroni Squinzi ha detto di aver letto con molto interesse le slide sul lavoro fatto nel primo anno dalla Regione. «Le slide vanno molto di moda - ha detto poi Squinzi - ma mi piacciono di più quelle con le cose già fatte e concrete di quelle che parlano di progetti e di cose a venire». Più in generale a chi gli chiedeva un'opinione sull'operato del Governo, Squinzi ha risposto: «Aspetto che si facciano le cose».

Positivo il giudizio di Confindustria sul decreto firmato dal ministro Giuliano Poletti. «Assolutamente si» ha risposto Squinzi ai cronisti che chiedevano se Confindustria avesse apprezzato il decreto legge sul lavoro a tempo determinato e sull'apprendistato, proposto dal ministro Giuliano Poletti. «L'abbiamo apprezzato ed e' in linea con quello che ci aveva promesso e che aveva annunciato il ministro Poletti e quindi il nostro giudizio e' positivo e ci auguriamo che non venga distorto dal passaggio parlamentare» ha auspicato Squinzi.

E sull'inchiesta che ha travolto Expo ha spiegato: «Non possiamo perderci in nuove polemiche e iniziative legali e giudiziarie: dobbiamo concentrarci sull'esecuzione dei lavori». «Ho un timore tremendo perché questo è il primo avvenimento che abbiamo per uscire dalla crisi» ha spiegato il presidente di Confindustria. «Io sono un lettore di giornali e nel momento in cui vedo questo bufere che si addensano su Expo esprimo la mia preoccupazione e la speranza che ci sia la volontà di arrivare a fare Expo nei tempi dovuti» ha sottolineato Squinzi «ferma restando l'assoluta indipendenza della magistratura, è importante arrivare all'Expo nei modi giusti: è una priorità per il Paese».

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