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Turbolenta vigilia in casa Milan in vista del match di domenica all'Olimpico contro la Lazio. Clarence Seedorf ha smentito di aver ricevuto un ultimatum dalla società: "Non ho ricevuto telefonate nè da Berlusconi nè da Galliani che mi hanno detto che mancano due partite al verdetto". Il tecnico olandese ha poi spiegato l'incontro di ieri in sede con l'ad: "Ho chiesto a Galliani di starmi vicino. Come concordato prima della firma, ho detto che non posso fare tutto da solo. E' stato un incontro costruttivo, lui è pronto a stare vicino a me e alla squadra, la società che io ho conosciuto è sempre stata forte".

Seedorf ci ha tenuto a sottolineare come il presidente gli abbia fatto sentire la sua vicinanza: "Non ho mai avuto dubbi sulle posizioni del presidente, l'ultima volta che ci siamo sentiti ha detto: 'Vi sono vicino'. Sono molto contento". E poi ha smentito le voci maligne che parlavano di uno spogliatoio contro di lui: "Lo sento in mano al 100%. Ho letto un po' di cose, ma io vedo una squadra che si impegna e che vuole fare bene. Nessun giocatore era presente ad Arcore. Io mi sento responsabile di quello che è successo da quando sono arrivato, non di quello che è successo prima".

La chiusura è dedicata alle dichiarazioni a lui attribuite da Giancarlo Capelli, uno dei leader della Curva Sud, secondo cui avrebbe bocciato tre quarti della squadra: "Credo Luca (Lucci, il responsabile della Curva) abbia chiarito che non ho proprio detto questo. Nemmeno da giocatore parlavo così del gruppo, ho solo detto altre frasi che sono state riportate da Luca".

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