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Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2014 alle ore 12:38.
L'ultima modifica è del 24 marzo 2014 alle ore 12:57.

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Un esercito di circa 74,5 milioni di under25 disoccupati nel mondo nel 2013. Quasi un milione in più rispetto all'anno precedente. E in Ue? Nell'Europa a 28 il tasso di disoccupazione giovanile viaggia intorno al 23,4%, e in Italia si sale al 42,2% per la fascia d'età 15-24 anni, secondo l'ultimo dato Istat, e con picchi al Sud, specie in Sicilia e Calabria, dove quasi un giovane su due è senza lavoro.

L'incontro alla Camera
Oggi l'Ilo, l'Organizzazione internazionale del lavoro, l'Intergruppo Giovani del parlamento europeo l'Intergruppo giovani del parlamento italiano, hanno organizzato un incontro alla Camera dei deputati per parlare di «Garanzia giovani», il programma che in Italia dovrebbe partire il 5 maggio, per garantire ai giovani fino a 25 anni (si ipotizza di allargare la platea fino a 29 anni), entro il quarto mese di disoccupazione, di ricevere una offerta di lavoro, come stage, tirocini, apprendistato, esperienza di servizio civile, o di prosecuzione degli studi. Secondo dati Eurostat nel 2011 erano 7,5 milioni i giovani europeitra i 15 e i 24 anni «Neet», e altri 6,5 milioni tra i 25 e i 29 anni completamente esclusi dal mercato del lavoro e da qualsiasi percorso formativo.

Potenziare «Garanzia giovani»
In Italia «Garanzia Giovani» porte in dote 1,5 miliardi: 567,5 milioni come quota Yei, altri 567 milioni di Fondo sociale europeo (Fse) e 378,3 milioni di co-finanziamento nazionale. Ma secondo stime Ilo è possibile attuare «Garanzia giovani» con un costo annuale compreso tra lo 0,5% e l'1,5% del Pil. «Pur comprendendo le difficoltà di bilancio che gli Stati membri Ue si trovano ad affrontare in questo momento, è importante ricordare che i costi causati dalla disoccupazione giovanile e dalla inattività degli individui sarebbero nel lungo termine di gran lunga superiori all'investimento richiesto dalla garanzia giovani», sottolinea Azita Berar Awad, direttore del dipartimento Ilo politiche per l'occupazione.

Da parte sua Rebecca Taylor, vice presidente dell'Intergruppo giovani del Parlamento europeo, ha sottolineato che «la garanzia giovani rappresenta un'innovazione importante nelle iniziative europee di sostegno alle politiche giovanili e siamo convinti della necessità di attuarla tempestivamente in tutti gli stati membri, puntando sulla qualità delle opportunità offerte ai giovani e al potenziamento del sistema dei centri per l'impiego. Allo stesso tempo è indispensabile che alla garanzia giovani si accompagnino politiche importanti per la creazione di occupazione, senza le quali qualsiasi politica attiva finirebbe nel vuoto». La Garanzia giovani è, in questo senso, un ottimo strumento: «Non è la bacchetta magica, ma un segnale di attenzione straordinario che, non a caso, viene proprio dalle istituzioni europee. E dobbiamo lavorare insieme per monitorare le modalità di attuazione del programma, partecipare alla promozione e aiutare il governo e le regioni a fare di esso uno strumento efficace», ha aggiunto la presidente dell'Intergruppo giovani del parlamento italiano, Anna Ascani.

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