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Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2014 alle ore 18:05.
L'ultima modifica è del 24 marzo 2014 alle ore 20:19.

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Per quattro giorni – dal 3 al 6 aprile – Milano si trasformerà nella capitale del progetto Erasmus: oltre 600 studenti provenienti da tutta Europa parteciperanno all'Annual General Meeting dell'Erasmus Student Network che quest'anno si svolge nel capoluogo lombardo, sede di ben sei atenei.

Tema dell'evento è la mobilità internazionale come strumento per contrastare la crisi e per favorire il job placement: "L'Erasmus – ha spiegato infatti Carlo Bitetto, presidente Erasmus Student Network per l'Italia – è una carta da giocare ai fini della ricerca di lavoro: le aziende sono sempre più interessate a chi ha fatto un'esperienza all'estero e conosce le lingue".

Lo confermano anche i rettori delle Università milanesi, coinvolte nell'organizzazione del meeting: "Andare all'estero non deve essere una fuga – sottolinea Cristina Messa, rettore dell'Università Milano Bicocca – ma un'occasione di crescita, sotto tutti i punti di vista: gli studenti che trascorrono un periodo all'estero imparano a muoversi e a essere autonomi, e questo servirà loro soprattutto quando si affacceranno sul mondo del lavoro".

Secondo gli ultimi dati disponibili relativi all'anno accademico 2011/2012, sono in totale 3 milioni di studenti (europei) che hanno partecipato al progetto Erasmus dal 1987 al 2012. Se i numeri dei partecipanti sono in costante aumento, lo stesso non si può dire per l'importo delle "borse" destinate a coprire parte dei costi addizionali determinati dal viaggio e dalla vita all'estero degli studenti: nel triennio 2009-2012 il contributo europeo mensile medio è stato di 252 euro per studente e non ha subito incrementi. Le borse, però sono integrate in alcuni Paesi da finanziamenti nazionali, regionali o dei singoli atenei (come nel caso delle università milanesi).

Milano, d'altonde, è una delle città italiane preferite dagli studenti stranieri che scelgono l'Italia come meta per il progetto Erasmus e proprio attorno al luogo simbolo della città – il Duomo – si svolgerà, giovedì 3 aprile, l'evento di apertura del meeting: i 600 delegati internazionali delle università sfileranno in parata dall'arena civica fino al Duomo, portando a Milano i colori dei loro Paesi d'origine.

Sabato 5 aprile il programma prevede lo European career day, una giornata dedicata all'incontro tra Aziende e studenti/ Erasmus/laureati delle università̀ milanesi.
"L'Erasmus ha contribuito alla formazione dell'Unione europea – racconta il rettore dell'Università Bocconi, Andrea Sironi –: oggi l'Europa è piena di Erasmus kids, ossia figli di coppie "miste", ex studenti che si sono conosciuti proprio grazie a questo progetto. Io stesso ho partecipato nel 1987 all'Erasmus".

"Le nuove generazioni sono sempre più cosmopolite – afferma il rettore dell'Università Cattolica di Milano, Franco Anelli – grazie a questo progetto. Permettere scambi internazionali è una delle funzioni fondamentali di un ateneo". Gli scambi internazionali saranno favoriti dal nuovo progetto Erasmus+, che stanzierà 14,7 miliardi di Euro nell'arco di sette anni, il 40% in più rispetto alla spesa attuale. Erasmus+ offrirà a oltre 4 milioni di europei l'opportunità di studiare, formarsi, acquisire esperienza professionale e fare volontariato all'estero.

"Il nuovo progetto Erasmus+ è molto importante – spiega Marina Brambilla, delegata del rettore dell'Università statale di Milano per l'Erasmus – e contribuirà a far crescere i numeri degli scambi internazionali, che in Statale sono in costante aumento sia in entrata che in uscita".

Nel corso del meeting che si svolgerà a Milano verrà lanciato il contest Let's Start Up, per premiare le migliori idee di start-up internazionali all'interno di aree tematiche specifiche di particolare rilievo per lo sviluppo economico e sociale. «La mobilità studentesca in Europa – ha detto Giovanni Azzone, rettore del Politecnico di Milano - è un mezzo per far crescere, umanamente e professionalmente, non solo i singoli studenti ma anche l'intero "sistema università". Il programma Erasmus in questo senso ha fatto moltissimo, anche per i docenti».

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