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Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2014 alle ore 15:51.
L'ultima modifica è del 24 marzo 2014 alle ore 22:54.

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Forza Italia ha presentato nell'aula della Camera mille emendamenti al ddl sullo scambio elettorale politico-mafioso e farà ostruzionismo su un provvedimento «indecente». L'annuncio è giunto nel corso di una conferenza stampa dal capogruppo Renato Brunetta, assieme a Francesco Paolo Sisto, Gianfranco Chiarelli e Carlo Sarro. Il provvedimento è alla Camera in terza lettura dopo le modifiche apportate dal Senato.

Obiettivo Fi: tornare al testo approvato in prima lettura
L'obiettivo di Brunetta è di tornare al testo «approvato all'unanimità dalla Camera» in prima lettura. «Anche gli altri la pensano così - ha affermato l'esponente azzurro - ma temono il partito di 'Repubblica' e dei Saviano». Per Brunetta c'è « una grande maggioranza finalizzata a chiarire quanto approvato dal Senato, la nostra preoccupazione e' che l'Aula non sia il luogo migliore per emendare il testo del Senato, ma che sia necessario un rinvio in commissione per apportare le correzioni». Così com'è, insiste Brunetta, «è un testo eversivo rispetto alle garanzie costituzionali della nostra libertà politica e democratica, un'arma impropria in mano a chi vuole colpire un'attività politica anche inventando situzioni di illecito».

Ferranti (Pd): no a ritardi nell'approvazione del ddl
La riforma del voto di scambio politico-mafioso «non può essere ulteriormente ritardata, va votata nel testo attuale e in tempi stretti», ha sottolineato Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia alla Camera, avvertendo che «ogni passo falso sarebbe deleterio: la politica ha l'obbligo, oggi più che mai, di dimostrare con i fatti che la lotta contro la corruzione è una assoluta priorità e che non ci potrà mai più essere margine alle infiltrazioni criminali nelle istituzioni». A giudizio di Ferranti, peraltro, «i dubbi sollevati da alcune forze politiche sono superabili alla luce di una interpretazione sistematica della nuova fattispecie, che va letta in stretta dipendenza con la norma del codice penale sulle associazioni di tipo mafioso. Ciò che il testo di riforma in aula vuole punire è il venire a patti con la mafia per soddisfare interessi mafiosi, interessi puntualmente individuati da una norma collaudata come il 416 bis». Sul disegno di legge contro lo scambio elettorale politico-mafioso «con buona pace del capogruppo di Fi, andremo avanti con convinzione, perché il Parlamento deve rispondere alle tante persone perbene che guardano alle Istituzioni con fiducia e speranza», ha replicato la deputata del Pd Pina Picierno, responsabile Legalità e Sud dei democratici.

Mazziotti (Sc): il ddl torni in commissione
«Il testo approvato al Senato sul voto di scambio presenta vari problemi, e anche qualche dubbio di incostituzionalità. È auspicabile un ritorno in commissione per correggerlo e riavvicinarlo al testo inizialmente approvato dalla Camera che era decisamente migliore e che é stato votato all'unanimità», ha dichiarato Andrea Mazziotti, responsabile di Scelta Civica e membro della commissione affari costituzionali della Camera. Mazziotti ha criticato Fi: «Ovviamente, nella ricerca di un accordo non aiuta l'atteggiamento di Forza Italia, che invece di cercare un dialogo ha presentato mille emendamenti e per voce dell'onorevole Brunetta grida all'indecenza e all'eversione del partito delle procure con toni isterici del tutto fuori luogo».

Per Sarro (Fi) schizofrenico l'atteggiamento del M5S
«Durante la conferenza dei capigruppo - aveva riferito Brunetta - noi, ma anche la Lega e Sel, abbiamo prospettato l'esigenza di modificare il testo del Senato. Si sono prospettate due soluzioni: tornare in commissione o proseguire in Aula e trovare lì una intesa. Il Pd e M5s hanno preferito la seconda strada pur accettando l'idea delle modifiche. Quindi la stragrande maggioranza della Camera è favorevole a cambiare il testo del Senato». Brunetta rimproverava al Pd di «non aver il coraggio di manifestare le proprie perplessità, e questa è una ipocrisia». Carlo Sarro, deputato di Fi in commissione Giustizia, ha invece definito «schizofrenico» l'atteggiamento di M5s: «nella seduta del 12 febbraio scorso ho presentato un emendamento abrogativo delle modifiche apportate dal Senato al testo Camera; M5s si è astenuto ma poi Andrea Coletti ha annunciato un ddl che riproduce il mio emendamento. Sarebbe schizofrenico che il Parlamento approvasse una legge con l'intenzione di modificarla subito dopo con un altra legge».

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