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Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2014 alle ore 09:20.

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Mentre gli investitori occidentali si aspettavano il default greco e fuggivano a gambe levate dall'Acropoli, i cinesi scommettevano su Atene offrendo investimenti e di comprare bond. Era il 3 ottobre 2010 quando tra l'allora premier greco Giorgos Papandreou e quello cinese Wen Jabao, in visita ad Atene per due giorni, si strinse un'alleanza strategica tra i due Paesi che avrebbe trasformato la Grecia nella porta occidentale della Cina. Nell'occasione del viaggio del premier cinese, accompagnato da una decina di ministri e da diversi uomini d'affari, tra cui il presidente del gigante dei trasporti Cosco (China Ocean Shipping Company) Wei Jiafu e il governatore della Banca centrale cinese Zhou Xiaochuan, venne stretto un legame che si è rinsaldato nel tempo.

Una storia di collaborazione che da ultimo, il 20 marzo scorso, ha visto la firma di un importante accordo economico tra due colossi cinesi, la compagnia delle telecomunicazioni Zte Corporation (Zhongxing Telecommunication Equipment Corporation) e la Cosco, società della logistica marittima, siglato ad Atene alla presenza del primo ministro greco Antonis Samaras.

L'intesa, la cui firma era stata preparata durante la visita di Samaras in Cina nella primavera del 2013, riguarda l'uso del Terminal dei Container di Pireo (Sep) come centro logistico per lo smistamento e il transito dei prodotti della Zte che è entrato in attività dal 20 marzo scorso. In base all'intesa, i prodotti della Zte saranno inviati tramite il porto del Pireo in 12 Paesi dell'Europa Sud-orientale: Austria, Italia, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Spagna e Portogallo.

«Oggi - ha detto il premier greco nel suo intervento - diamo il benvenuto alla firma di un accordo di collaborazione tra la Zte e la Cosco, due grandi società che valorizzano in modo efficace le strutture del porto del Pireo e operano con successo nell'ambito di questo nuovo quadro di fiducia e di stabilità che stiamo costruendo oggi in Grecia».

«L'accordo di oggi - ha detto da parte sua il vice presidente della Zte, Zhou Jianfeng - conferma la fiducia della Cina verso l'economia ellenica e il suo impegno ad investire nel mercato greco». L'ad della Cosco, Fu Cheng Qiu, ha espresso apprezzamento per la presenza di Samaras alla cerimonia della firma che «esprime il sostegno non solo personale ma anche del governo di Atene alla decisione di una società cinese di scegliere il Pireo come centro logistico per il trasporto dei propri prodotti».

Retorica? Non proprio. La prospettiva cinese di investimento sull'area dell'Egeo è di lungo periodo. In particolare Cina e Grecia decisero nel 2010 di lavorare insieme per costruire al Pireo, il porto commerciale di Atene, il più grande centro di distribuzione e di transito tra Asia ed Europa. La Cosco ottenne la concessione, dopo molte contestazioni sindacali, per gestire due terminal container per 30 anni. A maggio 2013 il premier greco Samaras si è recato in Cina per convincere Pechino a comprare, dopo il porto del Pireo, anche le ferrovie greche e l'aeroporto Venizelos (con i tedeschi di Hochtief in uscita), così da formare un sistema di trasporto combinato, e trasformare il Paese nella porta di ingresso della Cina al mercato europeo.

Il governo greco sta corteggiando la Cina per una miriade di progetti, tra cui un mega centro commerciale nella zona ovest di Atene, una linea monorotaia, un hotel a cinque stelle e un nuovo parco a tema marittimo. Atene sta anche corteggiando i tour operator cinesi come non mai per attarre i turisti del Paese del Dragone. Ma è soprattutto l'isola di Santorini che dopo essersi proposta come il luogo ideale per un " grosso grasso matrimonio cinese" ha visto come risultato un aumento delle nozze da favola dei ricchi cinesi. Naturalmente però il piatto forte della nuova alleanza resta il Porto del Pireo. La Cosco ha investito 700 milioni di euro nel porto del Pireo per costruire un nuovo molo e ammodernare l'esistente. Pechino vuole trasformare il porto del Pireo nella Rotterdam del Mediterraneo facendolo diventare la porta d'accesso delle merci cinesi a basso costo per l'Europa. Il Governo greco ha tenuto sotto controllo i sindacati nell'opera di modernizzazione del porto.

In effetti l'investimento cinese nel porto del Pireo oggi fa profitti (il Pacific Piraeus Terminal della cinese Cosco ha messo a segno la sua miglior performance con un incremento del 16% dei profitti 2013 pari a 23,1 milioni di dollari) ed è diventato il terminale delle merci cinesi per l'Europa meridionale e orientale. «Il nostro terminal non ha mai perso un giorno per gli scioperi. Tutte condizioni fondamentali per fornire servizi buoni ed efficienti ai nostri clienti», aveva detto nei mesi scorsi Xingru Wang, vice presidente e amministratore delegato di Cosco Pacific che ha messo a segno 703 milioni di dollari di profitti nel 2013. In effetti il Pireo è diventato il terminale delle merci cinesi per l'Europa meridionale e orientale.

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