Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2014 alle ore 15:11.
L'ultima modifica è del 26 marzo 2014 alle ore 19:46.

My24
ApAp


Gli Stati Uniti «sono pronti» a fare di più per l'esportazione di gas in Europa aumentando le autorizzazioni, ma la diversificazione delle fonti non avviene nello spazio di una notte, è un processo lungo. Né il governo americano può dire alle imprese a chi vendere. Lo
'shale gas' americano è solo «una delle possibilità» di diversificazione, non l'unica. È evidente, comunque, che un accordo di libero scambio con l'Europa può facilitare le esportazioni di gas.
È questa la linea espressa da Barack Obama al vertice bilaterale con l'Unione europea. Da un lato c'è una apertura all'esigenza Ue di accelerare la diversificazione degli approvvigionamenti di energia, dall'altro lato il presidente americano ha legato il futuro flusso del gas 'made in Us' alla conclusione dell'accordo commerciale transatlantico che America ed Europa stanno negoziando da otto mesi.

Il nodo dell'Accordo di libero scambio
Nel documento finale del vertice Ue-Usa viene apertamente indicata «la prospettiva di esportazioni di gas naturale liquefatto in futuro in quanto forniture addizionali globali
beneficeranno l'Europa e altri partner strategici». Nella conferenza stampa, però, Obama ha chiarito il contesto in cui vuole muoversi l'amministrazione americana. In primo luogo ha detto che un accordo commerciale Ue-Usa renderebbe più facile agli Stati Uniti esportare gas in Europa aiutandola a ridurre la dipendenza dalla Russia. Avendo alle spalle un accordo di libero scambio la concessione di licenze per progetti per il gas naturale liquefatto sportare in Europa sarebbe più semplice. Attualmente il Dipartimento
americano dell'energia ha concesso sette licenze su 21 domande. Questo processo però «non può avvenire da un giorno all'altro».

«L'Europa riduca la dipendenza dal gas russo»
In ogni caso, ecco il secondo messaggio, non è il governo federale a indicare, a comandare, alle imprese che cosa e a chi vendere. La terza cosa che ha detto Obama è che il gas americano è solo una delle diverse possibilità che ha l'Europa per ridurre la dipendenza dal gas russo (alludendo alle altre fonti energetiche interne): «Penso sia utile
che l'Europa guardi ai propri asset energetici, non solo al modo in cui gli Usa possono rifornirla con asset addizionali».
Completando il quadro, il presidente americano ha aggiunto di non avere «alcuna intenzione» di firmare un accordo commerciale con la Ue che indebolisca la protezione dei consumatori e gli standard ambientali americani.

Se la Russia non cambia linea, conseguenze sempre più gravi
Obama ha anche parlato delle questione ucraina. «Se la Russia continua, il suo isolamento sarà sempre più grande e le conseguenze saranno sempre più gravi». Il presidente ha sottolineato che Mosca «non è mai stata così isolata» dalla fine della Guerra Fredda e che «si dovrà difendere da sola» all'Onu. La Russia «può ancora fare un passo indietro» in Ucraina, e questa, secondo il presidente, «è la sola opzione per risolvere il problema», altrimenti «il suo isolamento aumenterà».

«Affinche' la Russia senta il peso delle sanzioni riconosciamo che ci saranno impatti sulle economie globali». Obama ha sottolineato di essere cosciente non solo delle differenze di situazioni tra Usa e Ue e anche «tra i Paesi europei», soprattutto per quanto riguarda le importazioni del gas. «Le azioni della Russia sono illegali e assurde nel mondo in cui viviamo. Siamo uniti nel sostenere l'Ucraina e dare aiuto per stabilizzare l'economia. Agiamo assieme nell'isolare la Russia e nell'imposizione di sanzioni, c'è grande coordinamento».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi