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Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2014 alle ore 12:00.
L'ultima modifica è del 26 marzo 2014 alle ore 13:52.

Sul tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici, «piaccia o non piaccia», il governo «intende andare fino in fondo. È il modo di fare la pace con gli italiani». Poi la promessa di metter mano all'attuale gestione dei fondi Ue che «deve essere totalmente mutata», e la conferma di voler chiudere con il bicameralismo: «se non va a casa un certo modello istituzionale e politico smetto di fare politica e vado io per primo a casa». E' un Renzi a 360° , quello che oggi ha fatto visita a Scalea, in Calabria.
I rischi dello spread crescente tra politica e cittadini
Nel corso della visita, iniziata incontrando gli studenti medi e proseguita con un faccia faccia con gli amministratori locali calabresi, Renzi ha spiegato che bisogna «sburocratizzare» il fronte degli aiuti comunitari, e che palazzo Chigi e il presidente del consiglio «faranno di tutto per non lasciare indietro nessuno». Altro tema del confronto con gli amministratori locali, lo «spread» e «l'emergenza» che si è creata nel rapporto «tra politica e cittadini. Non ce lo spiegano le elezioni francesi che c'è uno scollamento. C'è uno spread drammatico tra le istituzioni e i cittadini che i sindaci» sono in prima fila nel contrastare. La visita a Scalea è iniziata di primo mattino con un incontro con gli studenti di una scuola media con i quali si è soffermato sula condizione degli insegnati precari.
Insegnati precari, l'impegno per garantire regole certe
Nei loro confronti, ha spiegato il premier, «L'unico impegno che mi sento di poter prendereè la certezza delle regole: finora si è data una regola per poi subito cambiarla, adesso quando diamo le regole non possiamo più cambiarle». Renzi ha sottolineato di conoscere bene il problema: «Mia moglie è un'insegnante precaria». Riferendosi invece ai problemi specifici della regione, Renzi ha ammesso che che la Calabria deve affrontare un «grande problema di modernizzazione», cioè fare in modo che «nelle nostre aziende si possa garantire lavoro».
Il paradosso di un paese che paga per il passato e non per il futuro
Ai ragazzi, il premier ha spiegato che l'idea guida dell'Esecutivo è quella di «smettere di pagare per il passato e iniziare a pagare per il futuro», sottolineando il paradosso di un paese che spende «più soldi per pagare i debiti di chi ha sperperato prima che per l'istruzione di chi verrà dopo: Paghiamo 80 miliardi di interessi sul debito e diamo 65 miliardi alla scuola. Il compito del mio governo è mettere un pochino più soldi nella scuola e un po' meno, mettendo a posto i conti, sui debiti».
La contestazione di un centinaio di precari
Al suo arrivo alla scuola media Gregorio Caloprese di Scalea, questa mattina, il presidente del Consiglio è stato accolto dalle proteste di un centinaio di precari e e mamme degli studenti. «Grazie alla spending review - si leggeva su uno striscione di una dipendente di una società di pulizie nelle scuole - dal 31 marzo io e la mia famiglia non avremo più un futuro». Le mamme degli studenti chiedono attenzione ai problemi «sempre e non solo il 26 marzo».
L'incontro con il procuratore Gratteri. Il Pm: lo saluto perchè sono educato
A Scalea, il premier ha in programma anche un incontro con il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, per il quale era circolata l'ipotesi di un incarico da Guardasigilli. Parlando con Radio24 alla vigilia del suo colloqui con Renzi Gratteri ha dichiarato: «Andrò a salutarlo perché sono una persona educata, figlio di contadini che mi hanno insegnato l'educazione, ma si tratterà solo e soltanto di un saluto». Gratteri ha anche smentito di volersi candidare a presidente della Regione Calabriam mentre sulla mancata nomina al ministero sottolinea di non voler rilasciare dichiarazioni: «sono altri che devono parlare e spiegare, non io».
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