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Questo articolo è stato pubblicato il 29 marzo 2014 alle ore 15:48.

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Torna il clima di tensione intorno a Equitalia. Un dipendente del concessionario della riscossione della sede di Legnago (Verona) ha subito un'aggressione mentre era impegnato nella consegna di una cartella di pagamento a un contribuente. L'uomo è ora ricoverato in ospedale per i danni fisici subiti nella collutazione e ne avrà - a quanto si apprende - per qualche settimana.

Un episodio condannato duramente dalla società pubblica (partecipata al 51% agenzia delle Entrate e al 49% l'Inps). La nota diramata da Equitalia esprime «solidarietà e vicinanza» al dipendente: «Questa è l'ulteriore dimostrazione di come strumentalizzazioni ed esasperazione dei toni possano scatenare azioni assurde, fuori controllo e soprattutto indirizzate nei confronti di persone "colpevoli" solo di svolgere il proprio lavoro a servizio dello Stato e della collettività».

Il concessionario della riscossione sottolinea anche «la grande preoccupazione per il verificarsi di questi episodi che mettono a repentaglio la sicurezza del proprio personale, cui va la massima solidarietà e l'assicurazione che la società sarà a esso sempre vicina». È stato anche dato mandato ai legali per verificare le azioni da intraprendere in sede giudiziaria.

Le polemiche sui maxi-evasori
La nota diffusa da Equitalia si sofferma anche sull'accusa sollevata negli ultimi giorni di «graziare i maxi-evasori» e di concentrarsi sul recupero dei piccoli importi «per far quadrare i bilanci». Una polemica non nuova che è stata riporoposta anche dal segretario Fiom, Maurizio Landini, durante l'ultima puntata di «Servizio pubblico» di Michele Santoro.

Affermazioni ritenute «prive di fondamento» da Equitalia che ricorda di non essere «una società privata che deve fare utili» ma «una società interamente pubblica che ha il compito di riscuotere i tributi, non pagati dai contribuenti, su indicazione degli enti creditori».

La precisazione quindi punta sul ruolo del concessionario che non è quello di contestare ma di riscuotere i rilievi sollevati da enti creditori e altre istituzioni preposte all'attività di accertamento delle somme evase. «Tutta l'attività di riscossione è regolata dalla legge e viene svolta da Equitalia con la massima attenzione - conclude la nota - nei confronti di chi si trova in maggiore difficoltà. Eventuali responsabilità sull'eccessiva pressione fiscale, sulle sanzioni e gli interessi stabiliti dalla Legge e sulle procedure di recupero previste sempre dalla Legge sono da ricercare altrove e non possono ricadere sugli agenti della riscossione e sui loro dipendenti, che ogni giorno portano a compimento il proprio lavoro con onestà, dedizione e professionalità».

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