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Questo articolo è stato pubblicato il 29 marzo 2014 alle ore 12:08.
L'ultima modifica è del 29 marzo 2014 alle ore 13:33.

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«Falsa sia per noi ogni verità che non sia stata accompagnata da una risata», raccomandava Friedrich Nietzsche, uno che di musica e teatro se ne intendeva abbastanza. Non ne abbiamo la certezza, ma in tutta probabilità «lui» questa massima qui la conosceva, perché era uno che di filosofia se ne intendeva abbastanza. E soprattutto – da musicista prestato al teatro, da teatrante prestato alla musica, da autore e cantante di canzoni d'autore - ci si riconosceva. Quant'è vero che – uomo e artista di rara serietà - detestava prendersi sul serio.

Lui è esattamente un anno che non c'è più, ma rimane, come tocca in sorte soltanto ai più grandi. Con la sua musica, la verve teatrale che ne contrassegnava le esibizioni e quella filosofia che consisteva nel mettere gli ultimi al primo posto.

Enzo Jannacci se n'è andato il 29 marzo del 2013 e da oggi fino al 3 giugno, quello che sarebbe stato il giorno del suo 79esimo compleanno, Milano lo ricorda con «Ciao Enzo!», kermesse che prova a mettere insieme tutto ciò che Jannacci è stato, su e giù dal palco. Si parte stasera alle 17 al Teatro Carcano, con un incontro aperto al pubblico in cui Dario Fo, Enrico Intra, Franco Mussida, Gino e Michele, Nico Colonna e altri artisti amici, assieme al figlio Paolo, porteranno il proprio personale ricordo del cantautore milanese.

In programma anche una mostra dei più grandi fumettisti italiani che hanno reinterpretato i personaggi delle canzoni di Jannacci con i loro disegni e un concerto, al Teatro dal Verme, di Paolo Jannacci insieme con l'orchestra de «I Pomeriggi Musicali».

Sabato 5 aprile si svolgerà, invece, la cerimonia ufficiale d'intitolazione a Jannacci della Casa dell'Accoglienza di viale Ortles 69, l'antico dormitorio per i senzatetto della città che oggi ospita circa cinquecento persone. Quella complessa umanità ritratta in «El portava i scarp del tennis», insomma. Per l'occasione, è stato organizzato «Se me lo dicevi prima», un pomeriggio di festa gratuito e aperto a tutti.

Nel giardino della struttura sarà montato un palco su cui saliranno, tra le 14 e le 18, quaranta tra cantanti e attori, comici e registi per portare il proprio personale omaggio a Jannacci, tra i quali Diego Abatantuono, Ale & Franz, Enrico Bertolino, Vinicio Capossela, Cochi e Renato, Ricky Gianco, Mario Lavezzi, Mauro Pagani, Paolo Rossi, Gabriele Salvatores e Roberto Vecchioni. Compagni di viaggio ed eredi della sua lezione artistica e umana.

«L'idea del comune di Milano di intitolare la Casa dell'Accoglienza di viale Ortles a Enzo Jannacci - commentano Nico Colonna, Gino e Michele - è un'idea importante che premia finalmente la creatività della cultura popolare di questa città. La festa del 5 aprile è gioia per questo abbinamento». Ma soprattutto proverà ad accompagnare la verità con una risata. Un po' come faceva lui che non se n'è mai andato veramente.

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