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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2014 alle ore 19:48.
L'ultima modifica è del 30 marzo 2014 alle ore 20:08.

Il primo a esprimere il suo cordoglio per la morte di Gerardo D'Ambrosio, l'ex procuratore capo di Milano e protagonista della stagione di "Mani pulite", è il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. «È con grande tristezza che ho appreso la notizia della morte di Gerardo D'Ambrosio, un amico, un grande uomo e uno dei simboli della Magistratura italiana. Un uomo cui la vita aveva concesso una seconda chance (nel 1991 aveva subito un trapianto di cuore, ndr) e che aveva saputo sfruttarla a beneficio della collettività». Il sindaco di Milano sottolinea che D'Ambrosio per decenni é stato un punto di riferimento della magistratura operando sempre con professionalità e senso di giustizia».
Martina: perdiamo un prezioso servitore dello Stato
Cordoglio è stato espresso anche dal ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. «Ne ho sempre apprezzato il rigore, la professionalità e lo stile», ha sottolineato il ministro. «Dobbiamo tutti essere grati a D'Ambrosio per il suo prezioso contributo offerto al Paese, non soltanto per il suo lavoro da magistrato in un periodo difficile della nostra storia, ma anche per la sua passione e per il suo impegno nelle istituzioni come senatore della Repubblica. Con lui - conclude il Ministro - perdiamo un prezioso servitore dello Stato».
Gherardo Colombo: da lui ho imparato veramente tanto
«È una cosa che mi scombussola e mi sconvolge: ero un magistrato giovanissimo quando l'ho incontrato, è stata una persona da cui ho imparato veramente tanto». Così Gherardo Colombo, ex magistrato del pool di Mani Pulite e ora componente del Cda della Rai, ricorda Gerardo D'Ambrosio, in un'intervista a Rainews24. «Lo conoscevo - ricorda Colombo - dal 1978, eravamo nello stesso ufficio in procura a Milano. Ma l'avevo conosciuto, non di persona, prima, come tanti, quando investigava sulla strage di piazza Fontana e poi ci siamo ritrovati nel pool di Mani pulite. Gerardo era un bravissimo investigatore. Applicavamo la legge, la Costituzione, per far sì che la frase 'tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge', invece che una speranza, diventasse realtà».
Casini: ha sempre dimostrato rispetto per la toga
«Mi inchino alla memoria di Gerardo D'Ambrosio, un magistrato che certamente ha fatto scelte di parte, ma che ha sempre dimostrato grande rispetto per la toga che ha indossato con onore. È stato un esempio, anche come parlamentare, di serietà e di profonda autonomia di giudizio», dichiara Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato.
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