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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2014 alle ore 06:38.

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La Corte dei conti chiede alla Lombardia di esortare i propri consiglieri a restituire i finanziamenti pubblici ai partiti utilizzati per spese illegittime. Le stesse finite nel mirino della procura di Milano, che ha contestato a circa 80 consiglieri sprechi di vario tipo: dalle cene con gli amici agli addobbi floreali all'acquisto di computer fino ad arrivare addirittura al pagamento di un pranzo nuziale. Per i magistrati contabili il danno erarariale ammonta a 1,25 milioni.
Sotto la lente degli inquirenti ci sono soprattutto i consiglieri della maggioranza di centrodestra, del Pdl e della Lega, delle ultime due legislature guidate da Roberto Formigoni, ma la lista si è estesa anche ai membri di Pd, Sel e Udc. Così il governatore Roberto Maroni ha preso carta e penna e ha scritto a 66 politici del Pirellone, invitandoli a saldare i debiti con l'amministrazione pubblica. «Quello che ho fatto è l'attuazione di una richiesta della Corte dei conti della Lombardia - ha spiegato Maroni -. Sono i giudici contabili a chiedermi di scrivere questa lettera a un elenco di consiglieri per interrompere la prescrizione e metterli in mora. Se qualcuno non è d'accordo si rivolga a loro».
Nell'elenco della Corte dei conti non compaiono nomi noti, come la pidiellina Nicole Minetti o il leghista Davide Boni, di cui si era più parlato ai tempi dell'inizio dell'inchiesta, circa due anni fa. Secondo indiscrezioni infatti alcuni consiglieri avrebbero già restituito le somme contestate al Pirellone. Ci sono invece l'ex capogruppo dell'Udc Gianmarco Quadrini, in cima alla lista nera della Corte dei conti, che dovrà restituire 118mila euro; l'ex consigliere del Pdl (area Cl) Mario Sala, che dovrà risarcire 104mila euro. Seguono altri nomi: l'ex consigliere pidiellina Margherita Peroni, con 80mila euro, l'ex consigliere leghista Renzo Bossi (figlio di Umberto), con 22mila euro e l'ex assessore regionale allo Sport in quota Lega Monica Rizzi, con 25mila euro.
Non mancano i rappresentanti dell'opposizione di centrosinistra. L'ex capogruppo Luca Gaffuri dovrà restituire 24mila euro, mentre i suoi compagni di partito sono in fondo all'elenco, come l'attuale capogruppo del Pd Enrico Brambilla, che dovrà ridare indietro 100 euro, o come il consigliere Fabio Pizzul, a cui vengono contestati 168 euro. È proprio Pizzul, in nome della trasparenza, a pubblicare sul suo sito la lettera del governatore, di cui però contesta la vaghezza: «Non so quali spese mi vengono contestate»© RIPRODUZIONE RISERVATA

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