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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2014 alle ore 18:51.
L'ultima modifica è del 02 aprile 2014 alle ore 19:18.

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È «sbagliata l'idea che la libertà del web debba significare assenza di regole: al contrario la libertà deve coesistere con il rispetto dei diritti, sul web come in tutti gli altri ambiti». Così Francesco Posteraro, commissario dell'Autorità garante per le comunicazioni, replica ai microfoni di Focus 24, video della web-tv del Sole 24 Ore, alle tante polemiche che hanno accompagnato il varo del nuovo regolamento sul diritto d'autore on line.

Regolamento in vigore dal 31 marzo
Il testo, in vigore da lunedì scorso e già oggetto di due ricorsi al Tar, punta a difendere i titolari del diritto d'autore di qualunque opera digitale (film, video, app, canzoni, articoli), che possono segnalare sul portale www.ddaonline.it eventuali abusi e ottenere la rimozione dal sito dei contenuti che violano il copyright.

L'Agcom: nostro obiettivo promuovere l'offerta legale
«L'Autorità - spiega Posteraro - si augura di riuscire, attraverso tutti gli strumenti che il regolamento contiene - dalla promozione dell'offerta legale alla promozione dell'educazione dei consumatori, fino agli strumenti repressivi - ad ampliare l'area della legalità e a restringere quella dell'illecito».

Fenomeno di massa
Una zona grigia, quest'ultima, difficile da quantificare. «Secondo stime attendibili - dice però Posteraro - nel 2012 oltre dieci milioni di terminali italiani hanno scaricato illecitamente contenuti protetti dal diritto d'autore. Io escludo nella maniera più più radicale che anche una minima quota di questi dieci milioni di utenti sarebbero disponibili ad appropriarsi illecitamente del supporto materiale di questi contenuti: un libro, un film».

I rischi evidenziati da blogger e giuristi
Ma sono in tanti, tra giuristi e semplici blogger, a parlare di «censura di massa». «Il sistema ipotizzato dall'Agcom in realtà non prevede la repressione della pirateria tout court ma anche la possibilità di cancellare singoli contenuti», afferma l'avvocato Fulvio Sarzana di Sant'Ippolito. «I ricorsi non servono a proteggere la pirateria ma la libertà di tutti noi cittadini». L'esperto non ha dubbi: per combattere la pirateria bisognerebbe modificare il business del diritto d'autore. «Perché uno sviluppo del mercato legale elimina la pirateria senza bisogno della repressione».

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