Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 aprile 2014 alle ore 19:25.
L'ultima modifica è del 03 aprile 2014 alle ore 21:07.

My24

La cosa certa - e che non dipende dalla proposta legistativa che è stata votata oggi, 3 aprile, dal Parlamento europeo è che al primo luglio 2014, è già prevista una sforbiciata dei prezzi del roaming, che seguirà quella del luglio 2013 e che vedrà per esempio una riduzione del costo per il traffico dati più della metà rispetto al valore attuale. Tutto dipende dal regolamento comunitario 531 del 2012, già in cassaforte.

La fine del roaming può invece solo essere prevista entro il 15 dicembre 2015. Una previsione e non una certezza per tre "se" che esistono e totto sommato incombono su un processo voluto fortemente e molto pubblicizzato dal commissario per l'Agenda digitale Neelie Kroes, ma che ancora ha molta e faticosa strada da fare. Certo, il voto di oggi è un passo nient'affatto irrilevante, ma dicevamo dei tre se. Il primo è legato al fatto che il testo approvato oggi 3 aprile dal Parlamento europeo deve essere approvato dal Consiglio dell'Unione europea, che rappresenta i 28 stati membri. Il secondo è che dopo l'eventuale placet degli stati membri la palla tornerà nella metà campo del Parlamento europeo, cui il Consiglio europeo sottopone il testo (in genere quando si è quasi certi dell'ok del Parlamento) per un processo di "codecisione"

Il Parlamento europeo sarà rinnovato a maggio. E potrebbe non essere la stessa cosa. Ultimo e forse fondamentale "se". Gli operatori, che chiaramente finirebbero per essere penalizzati dalla fine del roaming, hanno sì digerito la possibile eliminazione del sovrapprezzo per chi telefona all'estero. Ma il pacchetto votato oggi contiene dellle altre questioni molto dibattute e che rischiano in teoria di rallentare e molto il cammino da qui alla cancellazione del roaming. Il riferimento è alla net neutrality, principio in base al quale «tutto il traffico internet deve essere trattato allo stesso modo, senza discriminazioni, limitazioni o interferenze, indipendentemente da mittente, destinatario, tipo di servizio, contenuto, dispositivo, servizio o applicazione».

Insomma, un limite ai servizi specializzati che sono stati meglio chiariti rispetto alla proposta iniziale venendo incontro alle preoccupazioni di chi temeva che la vaghezza della definizione iniziale avrebbe aprire la strada a pagamenti differenziati di servizi in base per esempio agli accordi fra fornitori di contenuti e Telco. Un altro pericolo starebbe nella possibilità di imporre pagamenti per servizi come, ad esempio, Skype. Gli operatori accusano gli eurodeputati di imporre «un eccessivo onere» al settore europeo delle Tlc limitando inoltre «la capacità di offrire servizi migliori ed innovativi ai cittadini», ha commentato Luigi Gambardella, presidente Etno.

Comunque sia, ritardi o non ritardi il roaming andrà a scomparire. Il voto del Parlamento europeo - anche se non immediatamente applicabile - in qualche modo ha segnato la strada.Le telco per questo si stanno adeguando con tariffe e offerte ad hoc per chi va all'estero. Ecco le offerte previste dai quattro maggiori operatori mobili in Italia: Tim; Vodafone; Wind; 3 Italia

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi