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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2014 alle ore 16:31.
L'ultima modifica è del 06 giugno 2014 alle ore 18:33.

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C'è chi teme di perdere il posto, senza trovarne un altro, e chi ha paura di essere sostituito da colleghi più giovani. Sono solo alcune preoccupazioni legate all'attuale crisi economica, a cui spesso se ne sovrappongono altre, che hanno a che fare, invece, con le caratteristiche personali: dalla paura di ricevere critiche dal capo alle relazioni conflittuali con i colleghi, fino al sentirsi frustrati, poco valorizzati e apprezzati. Il risultato può essere un mix micidiale, che rischia di generare ulteriori timori e ansia.

«Alcune preoccupazioni per il lavoro che possono quotidianamente affliggere le persone sono generate e alimentate sia da caratteristiche personali soggettive, che dall'attuale situazione economica», spiega la psicologa Cristina Polese, dello Studio Psicologico Corvetto di Milano. «La crisi, ovviamente, contribuisce a incrementare la sensazione di incertezza e vulnerabilità, sia rispetto al presente, che al futuro lavorativo».

Lavoro e autostima viaggiano spesso insieme
Del resto, il lavoro è lo strumento attraverso il quale provvediamo al sostentamento nostro e dei nostri cari. La minaccia di perderlo, o di non riuscire a portarlo avanti in condizioni adeguate, determina uno stato di ansia e allarme facilmente comprensibile. In realtà, «il rapporto con il lavoro è molto più complesso di quanto spesso ci rendiamo conto - sottolinea ancora Cristina Polese -. Infatti coinvolge molteplici aspetti del sé, caratteristiche di personalità, valori, credenze, bisogni personali, i quali a loro volta influiscono sulla percezione e valutazione della nostra soddisfazione lavorativa e di conseguenza sul nostro benessere personale più generale».

Attraverso il lavoro, infatti, possiamo soddisfare bisogni personali quali quello di sentirci competenti, apprezzati, autorealizzati. Tanto più ci identifichiamo con quanto facciamo tanto più la nostra autostima dipenderà dall'andamento del nostro lavoro.

Ecco le principali preoccupazioni legate alla crisi economica
Queste, secondo la psicologa, sono le preoccupazioni più frequenti legate all'attuale andamento del mercato del lavoro:
1) poter perdere il proprio posto
2) non riuscire a trovarne un altro
3) trovarne uno di livello inferiore o con inferiore retribuzione.
4) essere sostituto da chi è più giovane
5) necessità di aggiornare le proprie competenze che rischiano di diventare obsolete.
6) condizionamenti sociali e culturali, come ad esempio la convinzione di "dover andare in pensione con l'azienda presso la quale si è entrati nel mondo del lavoro".

... e le preoccupazioni legate alle caratteristiche personali
1) perfezionismo: svolgere il nostro lavoro in maniera perfetta
2) ricevere critiche dal nostro capo
3) avere rapporti conflittuali con i colleghi
4) sentirsi falliti e frustrati
5) sentirsi poco valorizzati e apprezzati

«La conseguenza di tali preoccupazioni - conclude Polese - è spesso quella di rimuginare tanto tempo su quanto quello che viviamo sia terribilmente ingiusto, senza trovare una soluzione concreta che possa liberarci dal disagio percepito».
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