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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2014 alle ore 13:05.

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BRUXELLES (Dal nostro corrispondente) – È stato appena messo in orbita dalla base di Kourou, nella Guyana francese, il primo di sei famiglie di satelliti del programma europeo Copernicus. Questi sofisticati satelliti smentiscono il luogo comune del perenne ritardo tecnologico europeo. Basati non su sensori ottici ma su onde radar, permetteranno il monitoraggio della superficie terrestre con maggiore precisione. Ricadute vi saranno nei settori della sicurezza, della meteorologia e dell'agricoltura. Il programma verrà ultimato nel 2021.

«Questo lancio è un evento storico per l'Europa – ha spiegato Antonio Tajani, il commissario all'Industria -. Grazie agli sforzi comuni della Commissione europea e dell'Agenzia spaziale europea, si stanno finalmente concretizzando i risultati di anni di ricerca e sviluppo tecnologico. Da oggi l'Europa è all'avanguardia nei sistemi di osservazione della terra, essenziali per la nostra sicurezza, la salvaguardia dell'ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici».

Il satellite Sentinel 1A, inviato in orbita la notte scorsa con un razzo russo Soyuz, ha una banda di passaggio sulla superfice terrestre di circa 250 chilometri, particolarmente ampia rispetto al normale. Compie il giro della terra in circa 90 minuti e passa quindi sullo stesso punto ogni cinque giorni, a differenza di una media per gli altri satelliti di 17 giorni. «Permetterà agli scienziati di avere a disposizione una banca dati enorme», spiegava nei giorni scorsi un responsabile comunitario.

L'obiettivo è di poter monitorare con precisione i cambiamenti progressivi del pianeta. Secondo la Commissione europeo, il programma Copernicus consentirà tra le altre cose il monitoraggio del clima, la sorveglianza delle frontiere marittime e terrestri, il sostegno alle operazioni umanitarie, il controllo dello stato di salute dei ghiacciai alpini o dell'ambiente artico, la mappatura della superficie terrestre, l'osservazione dell'ambiente marino, la lotta alla pesca illegale.

Secondo Tajani, il programma Copernicus si basa su investimenti di circa cinque miliardi di euro, ma avrà ricadute economiche da qui al 2030 di 30 miliardi di euro, con la creazione di 50mila nuovi posti di lavoro. Tajani si è detto «particolarmente orgoglioso del fatto che il satellite messo in orbita, e il suo gemello che sarà lanciato tra alcuni mesi, siano frutto dell'eccellenza dell'industria laziale. Sono stati, infatti, realizzati da Thales Alenia Space Italia (…) col supporto di molte piccole e medie imprese tecnologiche locali».

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