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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2014 alle ore 08:14.
Il gelo tra Russia e Stati Uniti è arrivato anche agli hamburger. Citando «ragioni operative fuori dal nostro controllo», la filiale ucraina di McDonald's ha annunciato la chiusura dei propri ristoranti in Crimea: Simferopoli, Sebastopoli e Yalta. Ai dipendenti viene offerta la possibilità di spostarsi altrove, ma nell'Ucraina che ora è oltre un confine. La decisione, forse legata a difficoltà nei rifornimenti, riflette l'incertezza in cui si muovono le attività straniere nel limbo che è diventato la Crimea, ma a Mosca hanno le idee chiare. Almeno, le ha Vladimir Zhirinovskij, il controverso leader nazionalista che ha subito lanciato una campagna di boicottaggio contro tutti i locali McDonald's - più di 400 - sparsi per la Russia. Zhirinovskij ha dato ordine ai propri attivisti di picchettare i ristoranti McDonald's a Mosca. «Sarebbe bene che sparissero per sempre. E poi passeremo alla Pepsi-Cola», ha detto.
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