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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2014 alle ore 19:49.
L'ultima modifica è del 05 aprile 2014 alle ore 19:50.

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«Il Partito democratico non intende entrare nelle beghe interne di Forza Italia e si mantiene sereno e fiducioso sul percorso delle riforme». Lo dichiara Lorenzo Guerini, vice segretario del Pd, commentando le dichiarazioni sulla riforma del Senato di Silvio Berlusconi nel corso di un collegamento telefonico durante un'iniziativa di Forza Italia.

«Siamo convinti che sul Senato l'accordo fondato su quattro punti - assemblea non elettiva, gratis, niente voto di fiducia né di bilancio - tenga, dal momento che 'pacta sunt servandà. Sul resto, ovviamente, ci si confronta in Parlamento con tutti, senza restare appesi alle fibrillazioni interne al partito di Berlusconi», conclude Guerini.

Non si fa attendere anche il commento del deputato del Pd, Michele Anzaldi: «Silvio Berlusconi si lamenta delle tv e dello spazio che viene dato al premier e segretario Pd Matteo Renzi? Sembra una barzelletta, ma non fa ridere». È quanto dichiara il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.

«Berlusconi - spiega - é proprietario di Mediaset e delle sue reti. La maggioranza dei membri del Cda Rai ancora oggi fa riferimento al suo partito. Nel suo gruppo conta giornali e case editrici. È il campione delle violazioni della par condicio delle campagne elettorali, con l'occupazione di tutti gli spazi possibili, comprese le trasmissioni di intrattenimento. È stato il mandante dell'editto bulgaro, ha cacciato dalla Rai direttori di tg e conduttori sgraditi, dopo averci messo i suoi diretti collaboratori e dipendenti». «I dati ufficiali dell'Osservatorio di Pavia - conclude il deputato Pd - gli unici cui fanno riferimento gli organismi di garanzia, smentiscono le accuse di Berlusconi».

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