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Questo articolo è stato pubblicato il 06 aprile 2014 alle ore 15:37.

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Replica a stretto giro alle parole del ministro Boschi il consigliere politico di Berlusconi, Giovanni Toti. «Sommessamente - scrive su Twitter - vorrei far notare al ministro Boschi che i problemi sulle riforme ce li ha il Pd non Forza Italia. Se ne è accorta?».

In campo anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera: «Per il ministro Maria Elena Boschi le riforme avrebbero i numeri per passare anche senza Fi? «Auguri» risponde Renato Brunetta a Radio Uno. «E quando il presidente del Senato, Pietro Grasso, dice che non è d'accordo sulla riforma del Senato, e dice che ci sono dai 25 ai 45 senatori del Pd che hanno firmato un documento contro la riforma proposta dal governo? Ma di cosa sta parlando la dolce ministra Boschi?» conclude Brunetta.

Il capogruppo di Fi alla Camera aggiunge: «Sulle riforme e sulla legge elettorale faccio un appello ad una persona che stimo da sempre, Verdini. Denis, perché non pubblichi il testo del famoso accordo Renzi-Berlusconi? E così la facciamo finita una volta per tutte? Per chiarezza, per verità storica, per trasparenza. Vediamo chi bara». È quanto scrive in una nota il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, replicando così all'intervista del ministro Boschi a Sky Tg24 che viene invitata assieme a Renzi ad una risposta: loro, aggiunge, sono «tanto sicuri dei loro numeri», ma in realtà hanno «una paura matta di andarsi a schiantare contro la dorata facciata di Palazzo Madama. Voglio proprio vedere la loro riforma del Senato senza Forza Italia, voglio proprio vedere il via libera definitivo all'Italicum senza i nostri voti, già decisivi per l'approvazione della legge elettorale alla Camera» conclude Brunetta.


Giannini: sulle riforme maggiornanza coesa e compatta
«I professori bloccano le riforme? Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio». Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione sottolinea intervistata da Rai News 24 che «il mondo della scuola e dell'università più di altri ha bisogno di andare avanti». In precedenza il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, in un'intervista a SkyTg24, aveva sottolineato che una «minoranza di professori si oppone al cambiamento».
«Le corporazioni sono per definizione un elemento di freno - precisa Giannini - ma non bisogna fare di tutta l'erba un fascio». «Sulle riforme la maggioranza sembra compatta e coesa - spiega Giannini - sui quattro paletti fondamentali di questa riforma. Noi siamo profondamente convinti che la riforma elettorale e quella istituzionale siano fondamentali insieme a quella del mercato del lavoro e della Pubblica amministrazione. Il governo fa la sua proposta ma é sempre e comunque il Parlamento che deve fare la sua parte. C'è un accordo di maggioranza e questo credo sia la base da cui partire».

Della Vedova: spero Fi a tavolo ma avanti comunque
«Le riforme con larga maggioranza sono meglio di quelle a maggioranza semplice, che sono però di gran lunga meglio di nessuna riforma. Spero FI non lasci il tavolo delle riforme istituzionali e credo che non lo farà, perché sarebbe solo per ragioni elettoralistiche di corto respiro. Ma se ciò infine dovesse accadere, ha ragione il Ministro Boschi: la maggioranza avrebbe il dovere di (e i numeri per) procedere da sola» spiega in una nota Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri e portavoce di Scelta Civica.

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