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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2014 alle ore 07:07.
L'ultima modifica è del 08 aprile 2014 alle ore 10:30.

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L'Ue lancia l'allarme: lo stress diminuisce la produttività e costa 240 miliardi di euro all'anno, poco meno della metà di questa somma è investita in cure mediche. E' il secondo problema di salute collegato al lavoro dopo i dolori muscolari e ossei.

«Lo stress oltre a danneggiare la salute dei lavoratori ha effetti negativi anche sulle imprese Ue» ha dichiarato Laszlo Andor, Commissario Ue per il Lavoro.
Il 28% dei lavoratori in Ue negli ultimi nove anni è stato esposto a danni psicologici che hanno avuto pesanti conseguenze sul benessere psico-fisico.

L'agenzia Ue per la sicurezza e la salute sul lavoro ha lanciato una campagna "Healthy Workplaces", si tratterebbe secondo la Commissione Ue, della più grande campagna europea, se non mondiale. Obiettivo è la sensibilizzazione di dirigenti e capiufficio «La perdita di posti di lavoro è causata spesso dallo stress, i benefici ricavati dalla prevenzione del fenomeno aiuteranno anche le imprese» ha dichiarato Dr Christa Sedlatschek direttrice dell'agenzia Ue che attraverso seminari e conferenze cercherà di istruire i manager e i capi unità su alcune regole da seguire per prevenire lo stress da lavoro e migliorare di conseguenza anche la produttività.

L'Unione Europea investirà quattro milioni per due anni di campagna di prevenzione, due milioni all'anno da sommare ai fondi con cui ogni stato membro contribuirà.

Inoltre secondo uno studio dell'Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) il 51% degli impiegati pensa che sia un problema molto diffuso nel proprio posto di lavoro e quattro su dieci pensano che la propria organizzazione non sappia affrontarlo.

«Un ambiente di lavoro positivo non è solo un' importante garanzia per allungare l'età lavorativa, ma assicura buona salute ai lavoratori anche quando andranno in pensione» ha commentato il Commissario Ue per il Lavoro.

Anche i costi nazionali non sono da poco: in Francia nel 2007 questo tipo di stress è costato tra i due e i tre miliardi di euro; in Gran Bretagna i lavoratori sono rimasti a casa per una media di 23 giorni; in Austria i disordini psico-sociali sono causa del 42% delle richieste di pre-pensionamento.

Un recente sondaggio Ue, condotto da EU-OSHA, ha stimato che le cause più comuni di stress collegato al lavoro sono rappresentate dalla riorganizzazione o dalla precarietà del lavoro (72% degli intervistati), dal lungo orario lavorativo o dall' eccessivo carico di lavoro (66%). Ma sono molto numerose anche le conseguenze di atti di bullismo o molestie sul luogo di lavoro (59%). Le assenze per malattia da stress, come si rileva dalla ricerca, tendono ad essere più lunghe rispetto ad altre cause.

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