Riforme strutturali, spending, tagli ad Irap e cuneo: l'abc del Def
Un testo articolato, limato fino all'ultimo, anche nel corso del Consiglio dei ministri, che fissa innanzitutto a 6,7 miliardi di euro il taglio alla spesa pubblica tra maggio e dicembre 2014 per finanziare gli 80 euro in busta paga per i lavoratori che guadagnano fino a 1.500 euro mensili
di Andrea Carli e Vittorio Nuti
1. Def / Taglio al cuneo fiscale
Il pilastro su cui si regge il Def, il Documento di economia e di finanza approvato martedì 9 aprile dal consiglio dei ministri, prevede una riduzione dell'Irpef sui lavoratori dipendenti da 6,7 miliardi di euro tra maggio e dicembre 2014, che equivale su base annua in un taglio strutturale alla spesa pubblica da 10 miliardi di euro a regime. La copertura verrà assicurata in gran parte da un programma generale di risparmi grazie alla spending review che dovrà inoltre garantire rispettivamente 17 e 32 miliardi di euro di ulteriori risparmi per il 2015 e 2016 in termini cumulati. Il beneficio andrà ai lavoratori dipendenti sotto i 25 mila euro di reddito lordi, circa 10 milioni di persone, che avranno in busta paga un ammontare di circa 1.000 euro netti annui a persona.
In dettaglio, ha spiegato il premier Renzi nel corso della conferenza stampa seguita al varo del Def, i 6,7 mld di euro necessari arriveranno dalla spending review nell'ambito della spesa pubblica (4,5 miliardi), oltre che dall'aumento del gettito Iva e dal raddoppio al 26% dell'imposta sulle plusvalenze delle quote Bankitalia (altri 2,2 miliardi di euro).
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