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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2014 alle ore 06:37.

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MILANO
«Come nella moda, un brand che funziona si applica, per proprietà transitiva, dalle borse, agli abiti, dalle scarpe agli occhiali. Noi vogliamo che i nostri clienti, oltre al bagno, possano scegliersi anche una cucina e un camino firmati Antonio Lupi».
Spiega così Andrea Lupi, art director e contitolare, assieme a 3 fratelli, dell'azienda fiorentina che partì negli anni '50 a fare specchi e cristalli, specializzandosi in bagni di design e che da oggi al Salone del Mobile di Milano presenterà la prima cucina per il design di Marco Casamonti. «È un progetto che perseguiamo da anni – ammette Lupi – e la fiera sarà l'occasione di testare le reazioni del mercato, degli architetti e dei buyers. La produzione sarà organizzata in base alle richieste della clientela».
Ma a spingere sono stati anche e soprattutto gli architetti. «Se proponi un bagno dalla forte personalità – spiega ancora Andrea Lupi – sono gli stessi architetti che, avendo a disposizione linee coerenti dello stesso brand sulle cucine ma anche i living e le camere, preferiscono proporli al cliente. Più la gamma è completa e più c'è interesse a promuovere il prodotto da parte deri progettisti».
Antonio Lupi (80 addetti) ha chiuso in positivo il 2013 a +7% con un fatturato di 26 milioni, di cui il 30% è rappresentato dall'Italia e il 70% all'estero. La "forza" la fa ancora l'Europa: Nord Europa, Belgio, Germania, Svizzera, Francia, Olanda e Russia. Oltreoceano si conferma la centralità del mercato statunitense (con negozi monomarca a Chicago e Miami), in decisa crescita, e si conferma l'interesse per l'Asia. «Positivi i contatti di distribuzione alla fiera di Singapore – aggiunge Lupi –, ma l'area rappresenta per ora solo 2 milioni di fatturato. Onestamente, è ancora molto poco». Sul fronte strategico, quest'anno si punta alla distribuzione. «Siamo già presenti con negozi monomarca a Milano, Monaco, Torino, Bruxelles, Chicago e Miami. Siamo pronti ad aprire nuovi shop in shop, a patto di reclutare partner disposti a dedicare ai nostri prodotti il 60-70% del negozio».
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LE CIFRE
+7%
Fatturato
L'andamento del giro d'affari 2013 che si attesta a 26 milioni
70%
Export
È la quota di fatturato da export. L'Italia contribuisce per il 30%

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