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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2014 alle ore 13:37.
Niente più sprechi, «neppure di un euro». Perché in Sanità «sprecare soldi è ancora più immorale che nel resto della Pubblica amministrazione». Questo l'avvertimento del ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, che nel suo discorso agli Stati generali della salute questa mattina a Roma - in platea il premier Renzi e il capo dello Stato Giorgio Napolitano - non affronta direttamente il nodo del Def, il Documento di economia e finanza, che sarà approvato oggi dal consiglio dei ministri. Ma poi, sollecitata dai cronisti, avverte: «Stiamo lavorando affinché non ci siano tagli lineari».
La promessa: «Recupereremo 900 milioni per le cure»
«Dopo un periodo che il Servizio sanitario nazionale ha dato 25 miliardi indietro, abbiamo bisogno di cambiare marcia. Abbiamo bisogno di una nuova fase fatta di programmazione e pianificazione. Ma anche di certezze», ha spiegato il ministro Lorenzin che ammette come il Ssn abbia «ancora margine di efficientamento»: «C'è bisogno di un sistema trasparente che premi il merito di chi è chiamato a gestire la governance della Sanità e 110 miliardi di Fondo». Per il ministro la prevenzione è l'arma in più per vincere, in Italia e in Europa «la sfida dei costi sanitari, oltre che di guadagnare salute». «Non voglio che l'Italia debba fare scelte che avvengono in altri Paesi, ovvero di non somministrare i farmaci agli over 70. Abbiamo il dovere di garantire l'accesso a nuove medicine a tutti», ha proseguito Lorenzin chiamando «le Regioni a un grande lavoro di serietà e rigore». Con i risparmi in Sanità, «possiamo recuperare - avverte ancora il ministro - 900 milioni di euro per rifare i Lea che sono fermi da dodici anni».
Sul Def il ministro ribadisce: «No a tagli lineari»
Sollecitata dai giornalisti sul varo del Def da parte di Palazzo Chigi il ministro ha chiarito che si sta lavorando «perché non ci siano tagli lineari; questa è una condizione essenziale poiché dobbiamo lavorare con una certezza di budget». «Però - ha proseguito - abbiamo sempre detto, come è previsto dalla legge, che il budget del Fondo sanitario nazionale è legato al Pil». Rispondendo quindi ad una domanda in merito ad un eventuale taglio di un miliardo alla Sanità nell'ambito del documento di economia e finanza, ha spiegato che «su questo stiamo facendo il totonumeri ormai da settimane, ma non mi risulta». Finché «non ho i numeri del ministero dell'Economia - ha concluso Lorenzin - faccio solo azione preventiva. Il punto è che abbiamo un budget sulla base del tendenziale del Pil, ma cosa diversa sono i tagli lineari»
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