Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 aprile 2014 alle ore 10:16.
L'ultima modifica è del 10 aprile 2014 alle ore 17:15.

My24

Il Documento di economia e finanza del Governo Renzi, pubblicato ieri sera, passa all'esame delle Camere. Il voto finale è previsto il 17 aprile. E i distinguo cominciano subito, anche all'interno del Pd. A Focus 24, la rubrica della web tv del Sole-24 Ore, il presidente della commissione Bilancio di Montecitorio, Francesco Boccia, giudica positivo il fatto che il Def sia «redistributivo» ma non esclude l'ipotesi di una futura manovra correttiva, smentita dallo stesso premier Matteo Renzi. «Se l'indebitamento strutturale peggiora e il debito pubblico aumenta - dice Boccia - ci vorrà un passaggio parlamentare con una manovra correttiva».

Anche il presidente dem della commissione Finanze del Senato, Mauro Maria Marino, esprime qualche perplessità sulla nuova stangata sulle banche: «Tutti sono costretti a fare sacrifici, e anche agli istituti creditizi viene chiesta la stessa cosa. Il problema è che questo non ci rimetta in una spirale di credit crunch perché noi abbiamo bisogno che le banche finanziano le imprese e le finanzino in maniera significativa».

Ncd, tramite il viceministro della Giustizia Enrico Costa, rassicura sulle coperture: «È un segnale fondamentale recuperare queste risorse attraverso il taglio alla spesa improduttiva, allo spreco e a quelle sacche ancora esistenti di spesa inutile. Dobbiamo far dimagrire il nostro Stato».

Dal presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, scetticismo su tutta la linea: «Attualmente ci sono circa 1,5-2 miliardi di tasse in più. Promessi gli sgravi Irpef, non si sa ancora che fine farà l'Irap e gli sconti per l'energia e non si sanno soprattutto i 4,5 miliardi di tagli alla spesa, anche perché dovrebbero essere sincronici al taglio dell'Irpef».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi