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Questo articolo è stato pubblicato il 10 aprile 2014 alle ore 15:35.
L'ultima modifica è del 10 aprile 2014 alle ore 19:55.

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I prossimi vertici di Finmeccanica, Enel ed Eni? «Devono essere persone competenti e in certi casi nuove, e per competenti intendo persone che hanno saputo gestire in precedenza responsabilità», ed hanno esperienza professionale e successo. Quanto al Fisco, «Sono contento di poter dire che l'Italia è uno dei sistemi fiscali più sostenibili fra le economie avanzate», mentre il suo debito, «è alto da decenni» ma «calerà presto». Sono due passaggi dell'intervista rilasciata alla Cnbc dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, a Washington per il summit del G20.

Le ultime scelte della Bce? «Appropriate»
Per Padoan, «la crescita dell'Italia è bassa da due decenni. E anche se partiamo da uno 0,8% e aggiungiamo uno 0,4% significa che c'è un aumento della crescita del 50%. Avremo tagli nel breve termine» ma «in 2-3 anni avremo risultati visibili». Tra i temi toccati dal ministro, anche le ultime selte della Banca centrale europea, giudicate «appropriate». Nel corso dell'intervista, Padoan ha parlato del governatore Mario Draghi come di «un grande italiano che sta guidando un'istituzione europea, sta facendo un gran servizio all'Europa».

La deflazione «brutta cosa per tutti »
Alla domanda se l'Eurotower dovrebbe essere più aggressiva, Padoan ha risposto: «un ministro delle finanze non dovrebbe commentare sulle azioni di un governatore». Riconoscendo che la deflazione «sarebbe davvero una cosa brutta per tutti i soggetti» incluse famiglie e imprese, Padoan ha poi fatto riferimento a un termine che «va di moda, quello della 'lowflation', ossia inflazione positiva ma sempre meno positiva». Secondo il ministro «dobbiamo evitare che aspettative di bassa inflazione diventino aspettative di deflazione» ma ha detto appunto di avere fiducia in quello che l'istituto di Francoforte sta facendo.

Lagarde e Fmi "sponsor" della riforma del lavoro di Renzi
Ma il G20 non è l'unico appuntamento di rilievo oggi a Washington. Da registrare anche la presentazione delle linee guida annuali del Fondo monetario internazionale del Fondo monetario internazionale. In Italia - si legge nell'Agenda 2014 che il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, ha illustrato nel corso di una conferenza stampa - «è necessaria un'inclusiva riforma del lavoro, così come lo è negli altri paesi (fra i quali la Spagna) dove una significativa quota della popolazione, soprattutto giovani, è sotto occupata o disoccupata».

Puntare sull'avvio al lavoro di donne e giovani
Il documento, che descrive l'agenda globale del numero uno del Fmi e viene pubblicato durante i lavori di primaversa dell'istituto, si sottolinea l'importanza delle riforme legate al rilancio dell'occupazione soprattutto in Paesi dove la partecipazione di donne e lavoratori con una maggiore età deve aumentare per controbilanciare l'invecchiamento della popolazione (come in Germania, Giappone e Corea del Sud). o «dove parti significative della popolazione - soprattutto i giovani - sono disoccupati o sotto-occupati (come in Italia, Spagna, Sud Africa e molte nazioni del Medio Oriente e dell'Africa del nord)».

Attenzione a cadere nella "trappola della crescita"
Quanto alla ripresa economica globale, Lagarde ha spiegato che questo è in corso e si é rafforzata, ma non é ancora sufficientemente solida. Restano rischi al ribasso, dalle tensioni geopolitiche alla disordinata normalizzazione delle politiche monetarie, dalla volatilità dei flussi di capitale per i paesi emergenti all'inflazione bassa in alcune aree. La leader del Fmi invita dunque i governi impegnati ad acchiappare il treno della ripresa a non mollare la presa e a continuare gli sforzi per trasformare la ripresa debole in una crescita sostenuta, così da non cadere in una "trappola della crescita". Quella che la politica ha davanti è una «maratona non uno sprint».

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