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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2014 alle ore 11:02.
L'ultima modifica è del 11 aprile 2014 alle ore 14:01.

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Aumenta la pressione fiscale sui salari italiani che nel frattempo sono diminuiti in termini reali. In base alla versione preliminare dello studio 'Taxing Wages' dell'Ocse, nel 2013 il cuneo fiscale - la differenza tra il costo totale del lavoro per il datore di lavoro e quanto incassato dal dipendente - è salito al 47,8% per il lavoratore single, con un aumento di 0,1 punti, confermando il sesto posto della Penisola nella graduatoria dei 34 membri dell'Ocse, a fronte di una media del 35,9%.

In leggero aumento le imposte sui redditi
Il fisco in Italia ha la mano relativamente più leggera per la famiglia monoreddito con due figli, con un cuneo in calo di 0,5 punti al 38,2%, che è però il quinto più alto dell'area e anche in questo caso ben al di sopra della media (26,4%). L'aumento della pressione fiscale sui lavoratori single deriva interamente dalla tassa sui redditi (+0,1%) che arriva al 16,3% del cuneo. Invariata invece la componente dei contributi, sia da parte del lavoratore (7,2%) sia del datore di lavoro che sono pari al 24,3%, il quarto dato più elevato dell'Ocse.

Lieve flessiome per i salari reali
In base allo studio, tra l'altro, il salario lordo medio in Italia è di 29.704 euro, in calo dello 0,1% in termini reali. A livello armonizzato si tratta di 39.430 dollari a parità di potere d'acquisto che mettono l'Italia al 19esimo posto nell'Ocse. Sul salario lordo pesano per il 21,5% la tassa sul reddito e il 9,5% i contributi previdenziali a carico del lavoratore, per un totale del 31%. Il costo complessivo del lavoro, ovvero quanto è pagato in totale dal datore di lavoro, ammonta invece a 52.080 dollari e sotto questo profilo la Penisola è quattordicesima.

Belgio al top per il cuneo fiscale
Al primo posto per il cuneo fiscale nell'Ocse c'è il Belgio con il 55,8% (-0,2). Seguono Germania (49,3%, -0,3), Austria (49,1%, +0,28), Ungheria (49%), Francia (48,9%, -1,20). Il Belgio è al top anche per il costo totale del lavoro, pari a quasi 73mila dollari, davanti alla Germania (69mila) e alla Svizzera (68.300). I Paesi con le tasse più leggere sono il Cile (cuneo al 7%), la Nuova Zelanda (16,9%) e il Messico (19,2%). Il fisco è clemente con il lavoro dipendente anche in Svizzera (22%), Irlanda (26,6%), Usa (31,3%) e Gran Bretagna (31,5). La media Ocse del 35,9% segna per altro un aumento di 0,2 punti nel 2013, dopo +0,1 nel 2012 e +0,5 nel 2011.

Cuneo più alto della media Ocse
Il cuneo fiscale in Italia supera nettamente la media Ocse sia sui salari più bassi (44,7% contro 32,2%), sia per gli stipendi più alti (53,2% - il terzo più alto dell'Ocse - contro 40,3%) nel caso del lavoratore single. Ma il divario è pesante anche per la famiglia con due redditi, con un cuneo al 40,2% contro il 28,3% Ocse. Fisco più pesante che altrove anche per il genitore single con due figli e un salario basso (pari al 67% dello stipendio medio) che deve fare i conti con un cuneo del 28,4% contro il 17,2% Ocse. Tra i maggiori Paesi, il posto migliore per avere uno stipendio alto è la Svizzera, dove il cuneo è del 26,5%. Nel caso di un genitore single con due figli e un salario basso, l'Irlanda prevede addirittura una 'tassazione negativa', ovvero un bonus, pari al 25% del salario. Per il costo totale del lavoro l'Italia è alle spalle degli Usa (53.223 dollari) e precede la Corea (51.895 dollari). La Francia è ottava con 61.650 dollari, mentre la Spagna (17esima) si ferma invece a 49.700. Ultimo il Messico con meno di 14mila dollari.

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