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Questo articolo è stato pubblicato il 12 aprile 2014 alle ore 18:53.
L'ultima modifica è del 10 maggio 2014 alle ore 16:48.

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L'istituto dell'estradizione è previsto anche dalla Costituzione ed è disciplinato dalla legge italiana e dalle convenzioni internazionali. L'estradizione "attiva" (dall'estero), come nel caso Dell'Utri, è regolata dagli articoli 720-722 del Codice di procedura penale. È il Guardasigilli il «ministro competente (articolo 720) a domandare ad uno Stato estero l'estradizione di un imputato o di un condannato nei cui confronti debba essere eseguito un provvedimento restrittivo della libertà personale»: può farlo sia «su richiesta del procuratore generale presso la Corte d'appello nel cui distretto si procede o é stata pronunciata la sentenza di condanna» sia «di propria iniziativa».

L'accordo bilaterale Italia-Libano
L'estradizione tra il Libano e l'Italia è regolata da un accordo bilaterale firmato il 10 luglio del 1970 e ratificato dalla legge 87/1974 entrata in vigore il 17 maggio 1975. La convenzione sulla reciproca assistenza giudiziaria si compone di 47 articoli. Dal 14 al 32 viene trattata la materia dell'estradizione. Le parti si impegnano a «consegnarsi reciprocamente» gli individui che, «trovandosi nel territorio di uno dei due stati, sono perseguiti e condannati dalla autorità giudiziarie dell'altro stato».

Estradizione per condannati ad almeno sei mesi
In particolare, ferma restando la protezione che ciascuno dei due stati garantisce ai propri cittadini, la Convenzione prevede che siano sottoposti a estradizione «gli individui che sono perseguiti per crimini o delitti puniti dalle leggi delle parti contraenti con una pena restrittiva delle libertà di almeno un anno» e «gli individui che sono condannati, in contraddittorio o in contumacia dai tribunali dello stato richiedente per crimini o delitti puniti dalla legge dello stato richiesto con pena restrittiva della libertà di almeno di almeno sei mesi». Dell'Utri, arrestato a Beirut sabato mattina, ha una condanna a 7 anni nel processo di appello bis per concorso esterno in associazione mafiosa, ratificata il 9 maggio scorso dalla Cassazione.

Previsto l'arresto provvisorio in attesa di richiesta estradizione
L'estradizione non è concessa se l'infrazione per la quale è domandata è considerata dalla parte richiesta, di materia politica, o connessa a tale infrazione. Il trattato prevede inoltre che in caso di urgenza, segnalata dalle autorità richiedenti, si proceda all'arresto provvisorio, sulla base di una domanda trasmessa anche via Interpol, in attesa che arrivi l'istanza di estradizione corredata dei documenti necessari (decisione di condanna esecutiva o mandato di arresto, ndr), che vanno inviati per via diplomatica. L'articolo 23 della legge stabilisce che «si potrà porre fine all'arresto provvisorio» se il Governo del Libano non riceverà i documenti richiedenti l'estradizione «entro 30 giorni».



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