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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2014 alle ore 18:38.
L'ultima modifica è del 14 aprile 2014 alle ore 22:10.

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«Abbiamo avuto un cretino che dobbiamo identificare e va sanzionato perché ha preso a calci una ragazza che stava per terra». A due giorni dal corteo per il diritto alla casa che sabato scorso ha portato la guerriglia nel centro di Roma, con decine di feriti anche tra le forze dell'ordine, il capo della Polizia, prefetto Alessandro Pansa, prende posizione sulle immagini, rilanciate da social e web, in cui si vede un agente in borghese che tiene premuto un piede su una manifestante che urla mentre in terra abbraccia un ragazzo. Le sue parole hanno un effetto immediato: nel tardo pomeriggio, un agente, riconosciutosi nelle immagini incriminate, si presenta in Questura per rispondere dell'episodio.

Pansa: applaudire gli altri poliziotti per come hanno agito
A margine del congresso nazionale Silp-Cgil in corso a Perugia, Pansa invita anche ad applaudire tutti gli altri poliziotti, «per come hanno operato e per come hanno agito» con grandissima correttezza, mantenendo l'ordine pubblico e non eccedendo assolutamente, esercitando la forza nei limiti corretti di come e' previsto dall'ordinamento».

La svolta: un agente si presenta in Questura
La svolta, in seguito alla resa di posizione netta del capo della Polizia, arriva nel tardo pomeriggio, quando una nota della Questura di Roma annuncia che un agente «si è riconosciuto nelle immagini», decidendo di presentarsi ai suoi superiori per rispondere dell'episodio. «Dopo aver visionato le immagini che ritraggono un agente che calpesta una ragazza durante gli scontri verificatisi nel corso della manifestazione del 12 aprile scorso, spiega il comunicato stampa, in Questura era stata avviata un'inchiesta interna finalizzata alla ricostruzione dell'accaduto e all'individuazione del responsabile. Nelle more di tale attività, un operatore della Questura di Roma si è presentato, essendosi riconosciuto». Gli atti predisposti dalle autorità di Polizia «saranno trasmessi all'autorità giudiziaria e valutati per gli aspetti disciplinari», conclude la Questura.

Sindacati Polizia compatti: responsabilità anche tra manifestanti
Oltre a Pansa, sull'episodio intervengono oggi anche i sindacati dei poliziotti, compatti nel chiedere che i media «ascoltino le ragioni» delle forze dell'ordine, sotto accusa per la gestione dell'ordine pubblico nella Capitale. L'invito è a non guardare solo le apparenze, e dopo gli episodi di guerriglia urbana di sabato, a ricercare le responsabilità per la durezza degli scontri anche nella fila dei manifestanti.

La Spina (Funzionari Polizia): episodio non infici giudizio positivo
Riferendosi alle immagini cui si è riferito oggi il capo della Polizia, Lorena La Spina, segretario dell'associazione nazionale Funzionari di Polizia, ricorda che «il comportamento ingiustificabile di un singolo operatore non può in alcun modo inficiare il giudizio assolutamente positivo sulla gestione di una manifestazione complessa e delicata. In episodi come questo, la responsabilità resta comunque personale».

Il gip convalida gli arresti dei 4 fermati
Sul fronte delle indagini per le responsabilità negli scontri, il pm Eugenio Albamonte ha chiesto al gip di convalidare gli arresti dei quattro manifestanti fermati durante gli incidenti scoppiati con le forze dell'ordine tra via del Tritone e piazza Barberini. Per due degli indagati (Lorenzo Marabino e Antonio Pompea) è stato sollecitato il carcere, per altri due (Ugo Esposito e Simon Canca) gli arresti domiciliari. Il gip dovrebbe pronunciarsi sulle richieste della procura mercoledì prossimo dopo l'interrogatorio a Regina Coeli. A tutti e quattro é contestata la partecipazione agli scontri con lancio di oggetti, ma i primi due rispondono anche di resistenza aggravata e lesioni a pubblico ufficiale. A carico dei quattro ci sono video e foto, oltre all'informativa della Digos.

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