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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2014 alle ore 13:16.
L'ultima modifica è del 14 aprile 2014 alle ore 16:43.

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Botta e risposta a distanza tra l'oramai ex portavoce storico di Forza Italia Paolo Bonaiuti e il consigliere politico azzurro Giovanni Toti, a poche ore dall'incontro al Viminale con il leader di Ncd Angelino Alfano, incontro che ufficializza il passaggio dello stesso Buonaiuti al Nuovo Centrodestra.

Toti: Bonaiuti cambia partito? Mai nessuno che dica: vado a casa
Mentre infatti il primo illustra le regioni che lo hanno spinto a cambiare casacca e ad abbandonare dopo 18 anni di collaborazione il partito di Silvio Berlusconi («Quando vedi come ti trattano i giornali che dovrebbero esserti vicini, capisci che non è più tempo di riflettere», confida in un'intervista a Il Messaggero; «contro di me attacchi indegni e immotivati») Toti, in un intervento a Mattino 5, commenta l'addio di Bonaiuti e dice: «Mi dispiace, Paolo è sempre stato un amico. Da giornalista ci ho lavorato insieme per anni. Non capisco ancora la sua decisione. Andrà con Alfano. Quello che mi stupisce della politica in generale è che quando a qualcuno non va più bene, nonostante 30 anni di carriera, non dice: "Signori non sono più d'accordo con il mio partito me ne vado a casa, vado in pensione...". No! Cambia partito per star lì altri dieci anni. Questa è la cosa insopportabile».

Alfano: se Bonaiuti viene con noi, grande coraggio
Intanto il Nuovo centrodestra apre all'ex portavoce di Berlusconi. «Paolo Bonaiuti è una persona per bene. Se deciderà di venire con noi, la sua sarà una scelta di grande coraggio», afferma Angelino Alfano, neo presidente di Ncd, intervistato da Mix24.

Brunetta al Quirinale: necessaria una manovra di rientro nei prossimi mesi
Dalle parti di Forza Italia, intanto, le fibrillazioni interne in vista della presentazione ufficiale - giovedì - dei candidati alle prossime Europee non impediscono al capogruppo alla Camera Renato Brunetta di rinnovare il pressing politico sul Governo. L'ultimo spunto sono le presunte criticità del Documento di economia e finanza appena presentato da Renzi, che Brunetta segnala in una lettera al Qurinale prevedendo come inevitabile e necessaria «una manovra correttiva di rientro nei prossimi mesi».

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