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Questo articolo è stato pubblicato il 15 aprile 2014 alle ore 18:05.
L'ultima modifica è del 15 aprile 2014 alle ore 18:39.

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Sono quaranta le manifestazioni d'interesse per la carica di presidente dell'Istat presentate al ministero della Pa e le Semplificazioni e tra queste spicca il nome dell'ex presidente ed ex ministro del Lavoro, Enrico Giovannini. L'elenco è stato appena pubblicato sul sito del ministero insieme a quello con le 213 manifestazioni di interesse per la carica di componente dell'Anac, l'authority anticorruzione, il cui presidente è il neo-nominato Raffaele Cantone.

Su questi due elenchi, in tempi brevi, il ministro Maria Anna Madia, effettuerà una scelta dopo aver vagliato i requisiti di legge dei candidati e le linee programmatiche che ogni candidato ha presentato. Tra i quaranta candidati non mancano nomi noti, oltre a quello di Giovannini. C'è Fiorella Kostoris, economista, candidata pure all'Ufficio parlamentare di bilancio, l'economista Sandro Trento, il demografo Antonio Schizzerotto. In corsa, tra gli altri, anche Viviana Egidi, ex capo dipartimento Istat che gestì il censimento del Duemila, Tommaso Di Fonzo, a capo della Scuola di analisi statistica, Giorgio Alleva, economista della Sapienza a Roma e già consigliere Istat, Nicola Torelli, presidente della Società italiana di statistica.

Enrico Giovannini, 56 anni, economista e statistico, è stato presidente dell'Istat dal 2009 al 2013 dopo aver ricoperto dal 2001 la carica di chief statistician e di director of the statistic directorate all'Ocse; ha ripresentato la sua manifestazione d'interesse dopo aver verificato con l'Atitrust che non esistevano incompatibilità a suo carico dopo l'incarico ministeriale.

La presidenza "facente funzioni" di Antonio Golini
Con la chiusura della procedura di raccolta pubblica delle manifestazioni di interesse per la carica di presidente Istat si riapre il percorso che si era interrotto appena due mesi fa, quando il presidente che era stato prescelto dal vecchio Governo, ovvero Pier Carlo Padoan, venne chiamato da Matteo Renzi alla guida del Mef. Padoan aveva già incassato il via libera del Parlamento quando è stato nominato ministro dell'Economia, così il presidente "facente funzioni", Antonio Golini, è rimasto al suo posto a condurre l'istituto da quando è stato nominato nel luglio del 2013. Proprio oggi Golini è stato audito in Parlamento dalla due commissioni bilancio nell'ambito dell'analisi in corso sul Documento di economia e finanza.

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