Unione bancaria: quanto rischia chi detiene azioni, obbligazioni o un semplice conto corrente
Con l'unione bancaria europea cambiano anche le tutele nei confronti di risparmiatori, investitori e correntisti. Se una banca avrà bisogno di aiuti saranno i privati e non gli Stati ad essere coinvolti in prima battuta. Ecco in che modo
di Vito Lops e Morya Longo
3. Unione bancaria, quanto rischiano investitori e risparmiatori / Pagano prima gli azionisti

È stato stabilito l'ordine con cui i vari strumenti finanziari verrebbero "bruciati" per raggiungere l'8%. I primi a lasciarci le penne sarebbero, ovviamente, gli azionisti. Poi verrebbero bruciate le obbligazioni cosiddette "subordinate" (quelle con caratteristiche a metà strada tra le azioni e le obbligazioni vere e proprie): sono quelle chiamate «Lower Tier 2» e «Upper Tier 2». Poi toccherebbe alle obbligazioni "normali" (quelle chiamate senior). Solo dopo, se tutto questo non fosse sufficiente per raggiungere l'8% di perdita che spetta ai privati, verrebbero aggrediti i depositi dei conti correnti, ma solo quelli superiori ai 100mila euro. Come è accaduto nel 2013 per il salvataggio delle banche di Cipro.
Ma va detto che se una banca ha tante obbligazioni, per un ammontare superiore all'8% dei suoi passivi, i super-depositi non rischiano di essere intaccati. Ebbene: questo è il caso dell'Italia. Anche escludendo le azioni – secondo i dati della Bce rielaborati dal Sole 24 Ore –, nel nostro Paese le obbligazioni sono complessivamente pari al 22,30% del totale passivi delle banche. Percentuale ben superiore all'8%: questo significa che, se malauguratamente qualche istituto andasse in crisi, basterebbe "bruciare" le azioni, le obbligazioni subordinate e una porzione dei bond "senior" per raggiungere la soglia. Ovviamente questa è una media nazionale, per cui bisognerebbe vedere banca per banca. Ma, ugualmente, i correntisti italiani possono stare abbastanza tranquilli.
Se il salvataggio fosse di proporzioni superiori al primo gradino che coinvolge gli investitori privati viene coinvolto in ultima battuta il Fondo unico di liquidazione, la cui dotazione a regime secondo quanto stabilito dall'Eba (European banking authority) sarà di 55 miliardi.
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