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Questo articolo è stato pubblicato il 18 aprile 2014 alle ore 15:34.
L'ultima modifica è del 18 aprile 2014 alle ore 16:00.

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Si attenua il credit crunch per le imprese, ma i prestiti sono ancora in calo e i costi ancora superiori all'area euro. La situazione del mercato lavoro rimane difficile, con una crescita degli occupati attesa non prima di fine anno. L'inflazione resta troppo bassa e va contrastato il rischio deflazione. Prosegue la lenta ripresa del Pil, trainata dall'export. Ma il quadro economico è «fragile». Sono i passaggi più rilevanti del Bollettino economico di Bankitalia pubblicato oggi.

Si attenua credit crunch per le imprese
Bankitalia intravede segnali di attenuazione per il credit crunch alle aziende, citando «i sondaggi più recenti presso le imprese» sulle condizioni di accesso al credito. I prestiti continuano comunque a scendere e il costo del credito nel nostro Paese resta di circa 80 punti base superiore a quello medio nell'area dell'euro.

Crescita occupati non prima di fine anno
Le condizioni del mercato del lavoro restano «difficili». L'occupazione in Italia dovrebbe continuare a scendere per tutta la prima metà del 2014. Con la ripresa moderata attesa del Pil, «il numero degli occupati tornerebbe a crescere solo gradualmente, non prima della fine d'anno» avverte Bankitalia.

Inflazione bassa a lungo, va contrastata
Capitolo a parte, il rischio deflazione. Nel prossimo biennio l'inflazione in Italia dovrebbe rimanere contenuta, attestandosi poco sopra l'1% alla fine del 2015 dopo lo 0,3% di marzo, scrive via Nazionale nel Bollettino, citando le stime degli operatori professionali e aggiungendo: «Nell'area euro resta essenziale contrastare l'eccesso di disinflazione».

Ripresa prosegue lenta, tira export
Sul fronte della cresita economica, dati più recenti indicano che nel primo trimestre «sarebbe proseguita la lenta ripresa del Pil», trainata dall'export. Ma Bankitalia parla di un quadro economico che «resta fragile». La ripresa si sta comunque estendendo, con «primi segnali positivi anche per i servizi» e «di lieve miglioramento della domanda nazionale». E uno dei fattori che hanno favorito la ripresa dell'economia è «l'accelerazione del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione».

Competitività export scesa per euro forte
La competitività degli esportatori italiani è comunque scesa di circa quattro punti percentuali da metà 2012, in un trend negativo comune ai principali partner dell'Eurozona che «ha riflesso esclusivamente l'apprezzamento del cambio».

Spesa per consumi molto al di sotto livelli 2007
Mentre la spesa per consumi resta «molto al di sotto (quasi l'8%) del livello del 2007 e risente ancora delle prospettive dell'occupazione», afferma la Banca d'Italia. La spesa per investimenti però - aggiunge l'Istituto - «è tornata gradualmente ad aumentare: i giudizi delle imprese sulle condizioni per investire si sono riportati in linea con quelli precedenti la crisi del debito sovrano. Vi sono inoltre segnali di stabilizzazione degli acquisti delle famiglie, con una modesta ripresa delle immatricolazioni di autovetture e con progressi nel clima di fiducia».

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