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Questo articolo è stato pubblicato il 19 aprile 2014 alle ore 16:56.
L'ultima modifica è del 20 aprile 2014 alle ore 15:35.

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Quattro persone sono morte in una sparatoria ad un posto di blocco eretto da militanti filorussi vicino a Slaviansk, nell'Ucraina orientale. Lo afferma un responsabile locale, precisando che tre delle vittime sono filorussi e l'altro è uno degli assalitori. Slaviansk è totalmente sotto il controllo di milizie filorusse ed i militanti locali sono spalleggiati da uomini armati che si presentano come gruppi di autodifesa, che però Kiev e i paesi occidentali accusano di essere truppe di élite dei servizi speciali di Mosca.

Dopo lo scontro il sindaco filorusso autoproclamato di Slaviansk, roccaforte dei separatisti dell'est dell'Ucraina, ha imposto il coprifuoco da mezzanotte alle sei. Viaceslav Ponomarev ha chiesto anche l'intervento di forze russe per il mantenimento della pace. In un appello rivolto al presidente russo Vladimir Putin, Ponomarev ha detto: «Vi chiediamo di studiare al più presto la possibilità di inviare forze per il mantenimento della pace per difendere la popolazione contro i fascisti».

La Russia si è detta «indignata» per lo scontro a fuoco, che ha definito «una provocazione» dei nazionalisti ucraini radicali. Lo si legge in un comunicato del ministero degli esteri di Mosca.

Intanto il ministro dell'interno ucraino Arsen Avakov ha annunciato di essere in viaggio verso l'est del paese per ispezionare le truppe della Guardia nazionale dispiegate in risposta alle azioni dei filorussi nella regione. «Sono partito per l'est per vedere le truppe della Guardia nazionale e i battaglioni delle forze speciali», ha annunciato.

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