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Questo articolo è stato pubblicato il 20 aprile 2014 alle ore 08:14.
Un gruppo di sconosciuti torna a casa di notte su un autobus che attraversa Hong Kong. All'improvviso, superato un tunnel, nel mondo esterno, all'apparenza uguale a sempre, qualcosa cambia: in giro non c'è più anima viva, tutti gli abitanti della megalopoli paiono essersi volatilizzati. Il gruppetto eterogeneo, isolato nel nulla e traumatizzato, si rifugia in una tavola calda per discutere il da farsi (e trova tra l'altro, nell'irresistibile sequenza centrale del film, un insospettabile alleato nel "major Tom" di Space Oddity di David Bowie). Comincia così The Midnight After, commedia demenzial-apocalittica diretta da Fruit Chan, autore di punta del cinema hongkonghese, attentissimo alle modificazioni della sua città e della sua cultura dopo la fatidica riunificazione con la Cina del 1997, divenuto famoso con Made in Hong Kong e Durian Durian, che sarà tra gli ospiti della 16ª edizione del "Far East Film Festival", a Udine dal 25 aprile al 1° maggio.
Il sottotitolo del "Far East" è "The film festival for popular Asian cinema", e in questi sedici anni la manifestazione si è consolidata come un punto di riferimento importante per gli appassionati di cinema asiatico popolare.
A Udine la fa da padrone il cinema di genere, nel quale gli asiatici sono maestri da decenni, a Hong Kong (mito di tanti autori occidentali, magari tra loro antitetici come Quentin Tarantino e Olivier Assayas) come nelle Filippine, in Corea come in Giappone. Nei circa sessanta film che saranno presentati quest'anno, cinema popolare e film d'autore si mescolano e, come accade ormai in tutto il mondo, sfumano l'uno nell'altro. Nella presentazione, il festival li riassume così: «blockbuster, futuri cult movie, outsider degni di scommessa e fuori pista d'autore, per mettere a fuoco l'intera produzione asiatica sia in versione colta che in versione popolare». Ecco allora, insieme a Fruit Chan, lo specialista di action, Dante Lam che presenta il thriller That Demon Within; insieme a Black Coal, Thin Ice di Diao Yi'nan, il bellissimo noir cinese vincitore dell'Orso d'oro alla "Berlinale 2014", la commedia Personal Tailor del popolarissimo Feng Xiaogang; insieme al dramma Aberdeen di Pang Ho-cheung (in apertura), il fantasy peplum Thermae Romae II di Takeuchi Hideki (in chiusura), secondo capitolo della saga dell'architetto Lucius Modestus, viaggiatore nel tempo tra l'antica Roma e il Giappone moderno, tratta dal manga omonimo di Yamzaki Mari, il cui primo capitolo (presentato al "Far East" nel 2012) uscirà a giugno nelle sale italiane.
E ancora, un focus sul cinema delle Filippine, in piena rinascita, con la proiezione di film di esordienti e delle due nuove opere di Chito Roño, Dynamite Fishing e Boy Golden: Shoot to Kill, una corposa rappresentanza giapponese, film indonesiani, taiwanesi, sud-coreani, thailandesi e, per la prima volta, una piccola sezione dedicata al documentario.
Tra thriller, commedie demenziali, melodrammi e, soprattutto, action movies, salta all'occhio, nella produzione di Fuku-Chan of FukuFuku Flats, commedia surreale di Fujika Yosuke su un imbianchino giapponese, la presenza della Tucker Film (che distribuisce anche Thermae Romae), che con il suo lavoro di diffusione di prodotti realizzati in Friuli Venezia Giulia e internazionali si affianca dal 2008 alle altre istituzioni cinematografiche regionali: un segnale dei risultati a cui può portare, nel tempo, un'integrazione intelligente delle varie risorse di un territorio.
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