Dimmi che lingua parli e ti dirò quanto risparmi... Con un sorprendente primato dell'italiano
Il tema era stato affrontato in vario modo da molto studiosi. Ma ora sta facendo discutere lo studio di Keith Chen sulle connessioni tra le strutture linguistiche delle lingue di alcuni e la loro attitudine a risparmiare. Un'indagine che divide economisti e linguisti
di Valentina Brini
5. Risparmio e lingua / Italia
La tesi sostenuta da Chen è molto dibattuta e non sembra mettere tutti d'accordo: gli italiani, per esempio, sono tra i popoli che usano il futuro in maniera più marcata (con eccezioni dialettali, dal lombardo al siciliano) e, quindi, sarebbero propensi a risparmiare poco. Eppure, storicamente sono considerati uno tra i popoli più propensi al risparmio. Almeno dal punto di vista individuale: in un'ottica pubblica e collettiva, gli italiani hanno brillato dei decenni scorsi per gli sprechi e l'enorme debito pubblico accumulato - che condiziona pesantemente l'attivita' dello Stato oggi e il rapporto cittadini-Fisco - ne e' la prova. Negli ultimi anni, la situazione economica dello stivale è radicalmente mutata a causa della crisi economica e molti fattori si sono rimescolati in modo anche contraddittorio. L'incertezza nel nostro Paese è diventata la nota cruciale soprattutto se si guarda alle prospettive future e l'impatto della crisi sulla gestione dei risparmi e degli investimenti degli italiani in questi ultimi anni è stato significativo.
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